Comunicazione
Viaggiare per cibo e vino, un’opportunità per la comunicazione
13 Agosto 2019
Il viaggio è sempre di più un’esperienza globale. Cerchiamo angoli urbani o naturali mozzafiato, musei e mostre sempre più digitali e interattivi e anche occasioni per scoprire quali sono le caratteristiche di un determinato territorio. Usi, costumi, tradizioni e, naturalmente, quello che si mangia e che si beve. O meglio, quello che mangia e beve un local.
Le ricerche non lasciano spazio a dubbi: il turismo enogastronomico è un trend in crescita costante. Agli italiani piace viaggiare per cibo, entrare nelle aziende, chiacchierare con i produttori.
È un modo nuovo di viaggiare, ma anche una grande opportunità dal punto di vista della comunicazione.
Turismo enogastronomico: cosa cerca chi viaggia?
Il cibo è cultura, e uno storytelling accurato può essere il primo punto di contatto tra il turista e il territorio dove questo nasce o viene prodotto. Non si tratta di una novità, ma il trend è stato fotografato e misurato dalla ricercatrice Roberta Garibaldi l’autrice del Rapporto sul turismo enogastronomico in Italia, il primo del suo genere.
Quanto emerge è che il 98% dei turisti italiani ha partecipato e cercato almeno un’esperienza enogastronomica viaggiando negli ultimi tre anni. Parliamo di degustazioni di prodotti tipici, visite a mercatini di artigianato, bar e ristoranti storici, ma anche visite guidate all’interno dei luoghi di produzione.
Il 62% degli intervistati ha scelto un’azienda agricola, mentre il 56% ha preferito le cantine. Ma il dato che colpisce, secondo il Touring Club Italiano (che ha patrocinato il rapporto che gode anche della supervisione scientifica della World Food Travel e dell’Università degli studi di Bergamo, e ha il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, Federculture, ISMEA, Fondazione Qualivita), è il grado di soddisfazione dei turisti. Le aspettative dei visitatori sono sempre più spesso pienamente rispettate.
Turismo del vino: viaggio nelle cantine italiane
Un settore che può crescere ancora molto è quello dell’enoturismo che, già nel 2017, valeva in Italia ben 2,5 miliardi di euro ed è capace di catalizzare l’attenzione di 14 milioni di viaggiatori ogni anno. Le Regioni più visitate, da questo punto di vista, sono Sicilia, Toscana e Puglia. Ma, guardando alle Strade del Vino e dei Sapori, dietro alla Toscana che guida la classifica troviamo Veneto ed Emilia Romagna. Merito, da un lato della tradizione del vino, basti pensare al Prosecco DOC, dall’altro di una valorizzazione a 360° dell’intero settore food.
Tutto il Nord Est punta deciso sul turismo del vino, come testimoniano le frequenti iniziative del Movimento Turismo del Vino. Pensiamo allo Schioppettino di Prepotto, capace di catalizzare l’attenzione dell’enoturista di un fazzoletto di terra tra Italia e Slovenia, o anche del Trento DOC, eccellenza di un territorio che non potrebbe essere rappresentato meglio che da un vino che porta il nome della città capoluogo.
L’interesse per l’enoturismo è una grande opportunità per i produttori, come sottolinea il Rapporto 2019 sul Turismo del Vino in Italia dell’Associazione Nazionale Città del Vino insieme con l’Università di Salerno. Nel 2016 solo il 21% degli italiani cercava questo tipo di esperienza. La percentuale è più che raddoppiata nel 2018, raggiungendo il 45%. Anche per questo il Movimento Turismo del Vino è partner di wine2wine, il forum internazionale dedicato al mondo del vino che si terrà a Verona il 25 e il 26 novembre. Si parlerà anche di storytelling, marketing e promozione online e offline delle esperienze che possano contribuire strategicamente alla crescita del settore.
Travel with Gusto, il portale per chi viaggia per gusto
Ci sono poi veri e propri progetti editoriali costruiti per chi ama viaggiare assaggiando ed esplorando anche il mondo del food. È il caso di Travel With Gusto, lanciato da Mariachiara Montera nel settembre del 2018 e diventato già un punto di riferimento per gli appassionati del settore. L’idea è di proporre guide e blog post scritti da foodwriter italiani e internazionali che raccontano la propria città o una in cui si sono sentiti a casa.
Le guide sono in formato ebook e, al momento, sono disponibili per Londra, Barcellona, Torino, Rimini, Copenaghen, Roma, Firenze, Padova, Siena e Genova. Nella sezione blog, invece, tanti piccoli consigli per viaggi brevi e lunghi alla scoperta di luoghi memorabili. Anche perché, come sottolineano i curatori, la Montera stessa (@maricler su Instagram) con Giulia Scarpaleggia e Tommaso Galli (del blog Jul’s Kitchen), chi viaggia per gusto non scorda mai dove è stato. Del resto, c’è un vecchio adagio che recita per la strada per il cuore di una persona passa attraverso il suo stomaco.
Non basta, però, un piatto ghiotto per conquistare il turista. Ci vuole una bella presentazione, una location all’altezza e, sempre di più, anche fotografie, canali social, siti e una comunicazione integrata ed efficace. La buona notizia è che i turisti non vedono l’ora di goderne e dedicarsi a questo tipo di ghiotta scoperta!