Digital Marketing
Anche i gruppi Facebook sono strumenti di marketing
8 Settembre 2020
TikTok è il social del momento, Instagram quello che attira utenti e investimenti, Pinterest quello da tenere d’occhio. Ma non ci stiamo dimenticando di Facebook? Il social network per eccellenza continua a perdere appeal tra i più giovani, ma per alcune fasce della popolazione resta lo strumento principale per condividere pensieri, fotografie e notizie. Del resto, su Facebook gli utenti attivi sono 2 miliardi e mezzo al mondo, e 29 milioni in Italia con un’età media in crescita che è pur sempre un’informazione preziosa da conservare.
Certo, far emergere in maniera organica un brand su Facebook è particolarmente complesso, ma quest’oggi parliamo di uno strumento che potrebbe essere molto utile per intercettare la propria nicchia e costruire una community solida: i gruppi Facebook.
Che cosa sono e come funzionano i gruppi Facebook
Spesso dimenticati, i gruppi Facebook possono essere preziosi strumenti nelle mani di social media manager e strategist. Questo perché si tratta di spazi virtuali che aggregano persone che scelgono di iscriversi a quel gruppo e sono, dunque, particolarmente interessate ai contenuti proposti o all’essere parte di quella community.
Dal punto di vista pratico, distinguiamo gruppi pubblici, privati e chiusi in base all’apertura o meno delle iscrizioni. È possibile, infatti, permettere a tutti gli utenti di Facebook di visualizzare e interagire con i contenuti, oppure di richiedere l’iscrizione (anche rispondendo ad alcune domande che possono essere utili in funzione di promozione) o, infine, accedere solo su invito.
I gruppi Facebook possono essere collegati ad una pagina. In questo caso, appaiono anche nell’interfaccia che l’utente visualizza quando approda sulla pagina del brand. E possono essere personalizzati nel nome, nella copertina e nell’immagine del gruppo, in modo da risultare coerente con quella del brand.
All’interno dei gruppi è possibile stimolare e avviare conversazioni, pubblicare contenuti di vario tipo, compresi i sondaggi, condividere file, ma anche trasmettere video in diretta destinati solo ai membri della community. La comunicazione è di tipo orizzontale, poiché sia la pagina, sia gli utenti semplici possono dare avvio alle conversazioni, comunicare tra loro ed interagire in condizione di parità.
Tra le più recenti feature aggiunte ai gruppi, ci sono la possibilità di iscriversi come pagina e non solo come utente, e le “stanze” di Facebook per organizzare videochiamate di gruppo.
Perché sono utili i gruppi Facebook?
Ma veniamo al dunque. Perché un gruppo Facebook può essere utile nella strategia di comunicazione di un brand o di una realtà. Le ragioni sono varie proprio perché si tratta di uno strumento molto versatile.
In primo luogo, Facebook ha dichiarato più volte che il suo algoritmo tende a premiare le conversazioni tra utenti e, in questo senso, ciò che accade nei gruppi ha maggior possibilità di emergere organicamente nel feed di chi lo segue.
Consentono, poi, di ascoltare la community, partecipare e far sviluppare le conversazioni a proposito dei prodotti o servizi proposti. Sono un potente strumento di raccolta di informazioni, utili anche per migliorare la propria proposta sulla base delle opinioni degli utenti. Certo, questo aspetto può fare la differenza per un’attività che ha un target demograficamente coerente con l’utenza di Facebook.
Inoltre, anche grazie alla gratificazione tramite strumenti come il “Top Contributor”, è possibile trasformare i membri della community in veri e proprio micro ambassador della propria realtà. Saranno loro stessi ad accogliere i nuovi membri, a risolvere qualche domanda particolarmente frequente e a costruire ulteriori relazioni tra persone già interessate alla propria realtà.
Gestire e pubblicare contenuti su un gruppo Facebook aziendale
Il punto di partenza prima di decidere se creare o meno un gruppo Facebook “aziendale” è l’analisi del target. Come anticipato, gli utenti più attivi su Facebook hanno un’età media solitamente oltre i 30 anni. Per cui, lo strumento gruppo diventa più efficace se il nostro target non sono gli adolescenti, per esempio.
Ci sono poi alcune nicchie che trovano ancora prezioso utilizzare Facebook. Per esempio, un’azienda che produce accessori per la pesca può valutare se gli appassionati di pesca, indipendentemente dall’età, frequentano il social di Zuckerberg o meno per parlare o informarsi sul loro hobby.
Una volta valutato il target, si può procedere con la creazione vera e propria nella modalità che è più adatta al proprio obiettivo. E poi? Anche i gruppi Facebook richiedono costanza e contenuti. Il consiglio è di sviluppare un piano editoriale (parallelo e distinto rispetto a quello della pagina) per stimolare conversazioni e attività anche sul gruppo.
Grazie agli insights è possibile anche monitorare i risultati e le performance delle nostre attività, proprio come si fa con le pagine Facebook. Un elemento in più per misurare l’effettiva efficacia di questo strumento e della content strategy attuata.
Gruppi locali, una risorsa in più
Fino ad ora abbiamo parlato di gruppi Facebook creati e gestiti direttamente da chi si occupa dei social e della comunicazione di un brand, ma esistono anche numerosi spazi di aggregazione spontanea che rappresentano non poche risorse per chi si occupa di comunicazione.
L’esempio più classico è quello dei gruppi locali, i vari “Sei di Maranello se…” e via dicendo. Questi spazi, particolarmente attivi nelle località più piccole, legano persone che sono parte della stessa community fisica e che, di conseguenza, sono fortemente interessate a quanto succede sul proprio territorio.
Per una realtà aziendale, questi gruppi possono avere una duplice funzionalità: ascolto e condivisione. Nel primo caso, sono spazi dove ascoltare, monitorare e mappare i bisogni e le priorità delle persone che si trovano su un certo territorio strategico dal punto di vista aziendale. Nel secondo, invece, sono un luogo perfetto per la pubblicità di eventi e iniziative svolte sul locale come una promozione, o un concerto per fare due esempi. Questo tipo di gruppi sono molto spesso utili anche per la divulgazione di iniziative solidali o per la ricerca di risorse e supporto in una comunità.
Possono diventare, allora, una risorsa preziosa per fare crescere una community affezionata al brand e molto attiva, nonché per conoscere meglio il proprio target.