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Tik Tok, l’app per ragazzini che piace anche ai brand
19 Novembre 2019
Che cos’è Tik Tok? Chi la usa? A cosa serve? Tutto quello che c’è da sapere sull’app più chiacchierata del momento. Da qualche mese se ne parla in modo concitato nel mondo social. Instagram ignora quello che sembra essere il più agguerrito competitor, gli americani mal celano il disappunto, e intanto Tik Tok viene scaricata da oltre 1,5 miliardo di persone a livello mondiale.
Questa app comunemente usata da ragazzini sta diventando un imponente fenomeno virale: in questo momento, si posiziona come terza app più scaricata al mondo, secondo gli analisti di Sensor Tower, dopo Whatsapp e Facebook.
Chi sono gli utenti di Tik Tok?
Provenienza geografica e audience del pubblico Gli aficionados dell’app sono gli indiani che hanno già scaricato Tik Tok 466,8 milioni di volte. A seguire troviamo la Cina, che detiene anche il possesso dell’app, con 173,2 milioni di download, e sul terzo posto del podio ci sono gli Stati uniti con 123,8 milioni di download. In Italia, invece, viaggiamo sui 2,4 milioni di download.
Per iscriversi a Tik Tok basta il numero di cellulare,motivo per cui spesso ragazzini con meno di 14 anni (soglia ufficiale con cui ci si può iscrivere all’app) vi accedono facilmente. È la cosiddetta generazione Z la protagonista di questa app, in cui oltre il 40% degli utenti ha meno di 24 anni.
Si può scegliere se rendere o meno il proprio profilo privato o pubblico, rendendolo visibile a tutti oppure solo a chi segue il profilo, un po’ come si fa anche su instagram. Un pubblico di giovanissimi, che ormai considerano decisamente superati Facebook ma anche Youtube, e che attira fortemente anche brand e celebrities.
Breve storia del social network
Una storia breve ma intensa, come si dice: Tik Tok, nato ufficialmente nel 2016, è di proprietà cinese ed appartiene alla società quotata in borsa ByteDance. Prima di chiamarsi Tik Tok l’app si chiamava Musical.ly, mentre invece il nome cinese è Douyin – dettaglio su cui torniamo alla fine del pezzo – e sembra seriamente intenzionato a sbarcare in Europa per prenderne possesso.
Mettersi in regola con la legislazione europea sarà fondamentale per gli orientali, visto che l’app utilizza informazioni e dati sensibili di minori e ragazzini. L’app è stata già multata negli USA: 5,7 milioni di dollari da parte della Federal Trade Commission, che aveva stabilito che Tik Tok raccoglieva informazioni illegali sui suoi utenti, perlopiù bambini, motivo per cui l’app è stata costretta a creare dei profili diversificati per gli utenti più giovani.
Multe simili già erano state date a Youtube e Google in passato, perciò non rappresentano un limite incisivo, sopratutto perché un portavoce di Tik Tok ha recentemente dichiarato a Politico che l’app non si fermerà dinnanzi a queste perturbazioni, ma anzi è decisa a entrare nei cuori e nei cellulari degli europei.
Come funziona Tik Tok
Ma come funziona questa (ulteriore) app di social network? Spiegata in modo molto semplicisitico, Tik tok è un app che sfrutta il voice lip in sync. In pratica su questo social ci sono mini video dai 15 ai 60 secondi su cui si possono aggiungere filtri personalizzati. Il o i protagonisti del video possono quindi ballare, recitare, cantare, riprendendo fedelmente una scena da film o un brano famoso, muovendosi e parlando come i reali creatori del contenuto, reinterpretandolo con i propri stilemi.
Si hanno quindi a disposizione colonne sonore, ritornelli di canzoni famosi, citazioni cinematografiche o prese dalla vita reale (avete presente le evoluzioni del recente discorso di Giorgia Meloni?) e le si può reinterpretare in salsa completamente personalizzata grazie a Tik Tok.
Per dovere di cronaca, urge sottolineare che, proprio come su Facebook, anche su Tik Tok tutto ciò che viene caricato diventa di proprietà dell’app, perciò così di conseguenza tutti i diritti di utilizzo e i diritti intellettuali, vengono ceduti a Tik Tok.
Come cominciare su Tik Tok
Una volta creato il proprio profilo ci si ritrova davanti a un’interfaccia simile a quella di Instagram o Facebook. Dalla pagina principale si può accedere ai contenuti creati da altri muser (questo il nome degli utenti di Tik Tok) e cercare i video secondo gli hashtag, assecondando i propri interessi.
Quando si trova qualcuno/qualcosa che ci piace basta cliccare sul simbolo “+” : in questo modo, si inizia a seguire quel determinato utente. Anche per creare un video bisogna cliccare sul “+”: qui una pletora di opportunità si apre davanti allo schermo, e si può iniziare a partecipare ad una challenge con il proprio profilo.
Challenge e web stars: un binomio perfetto
Fashion, beauty, cinema, comedy, musica e molto altro su Tik Tok trovare dei contenuti interessanti per le proprie passioni è semplice e tutto viene alimentato dalle #Challenge: sfide all’ultimo video con contenuti tipizzati e caratterizzati da un hashtag particolare.
In Italia abbiamo avuto già le prime interessanti challenge: Benjii e Fede con #doveequando, Emis Killa con #tijuanachallenge, Sfera Ebbasta con #pablochallenge, mentre lepiù seguite nello stivale sono #backtoschool (45 milioni di video), #greenscreen (42 milioni) e #wasabisong (62 milioni). Il sapore del successo si mastica agevolmente grazie alle challenge d Tik Tok: community e influencer vengono sfornate alla velocità della luce su questo immediato social network.
Alcuni esempi delle ultime web star: Elisa Maino, Jessica Brugali, Maryna, Edoardo Esposito.
L’evoluzione dell’evoluzione: dove va a parare Tik tok?
Se Tik tok è l’evoluzione di Instagram e di Youtube, quale sarà la sua definitiva evoluzione? Abbiamo l’ardire di tracciare già due scenari possibili. Il primo riguarda gli utenti, l’altro i brand.
Partiamo dal secondo e andiamo in Cina dove, come avevamo detto l’app si chiama Douyin ed è molto più sviluppata della nostra attuale app Tik Tok. Qui, infatti, c’è un’interessante sezione dell’app riservata all’ecommerce. Tramite app, si può accedere direttamente a prodotti, siti aziendali, prenotare viaggi, fare shopping. Un po’ come l’attuale vetrina prodotti di Instagram. E questo ci sembra già una via tracciata per Tik Tok.
L’altro, invece, è vicino agli utenti ed è già alla portata di tutti. L’app è collegata a Paypal e funziona come molte altre: se ci si iscrive e si manda il link di condivisione ai propri amici e conoscenti, quando questi si iscriveranno usando il nostro link otterremo 0,50 centesimi di euro (operazione possibile fino ad un massimo di 10 utenti, arrivano quindi a 5 euro). Le cose continuano, però: se le persone che si sono iscritte grazie al nostro link iniziano a guardare video per più di 10 minuti al giorno, iniziamo ad ottenere dei bonus sull’app.
Con la funzione Premio Check in si controlla il proprio “guadagno” (virgolette necessarie) che può crescere svolgendo altre “missioni”. Tutto viene valutato in forma di conquista di diamanti e rubini, come in un gioco di Crash Bandicoot, per poi trasformarsi in soldi sul proprio conto Paypal connesso.
Insomma, avete capito bene: Tik Tok unisce il meccanismo di gamification e cashback per portare sempre più utenti dalla sua e fare in modo che siano sempre più interessati a postare, condividere e restare sulla piattaforma. Quanto durerà fino a che Mark Zukerberg o chi per lui non integri queste funzionalità sul proprio social? O diventeranno questi i nuovi modi furbeschi per trattenere le persone più a lungo sulle app? Lo chiederemo alla prossima generazione Z; intanto, godiamoci la challenge.