Comunicazione
Come creare una community: intervista a Ventenni Paperoni
30 Gennaio 2020
Una delle caratteristiche di Internet fin dalla sua nascita è sempre stata quella di dar voce alle nicchie. I blog prima e i social media poi non hanno fatto altro che aumentare la portata di questo fenomeno.
Uno dei casi più interessanti a tal proposito è sicuramente quello di Ventenni Paperoni: la più grande community italiana di appassionati di fumetti Disney, con una (intuibile dal nome) predilezione per il mondo dei paperi.
Partiti da una semplice pagina Facebook, oggi i Ventenni Paperoni contano oltre 240mila follower tra i vari canali social e un blog da 50mila visite al mese. Il tutto con un altissimo livello di engagement.
Cosa c’è dietro a questo grande successo? Ce lo racconta Mattia Del Core, Social Media Strategist, Community Manager, videomaker e admin della pagina.
Ciao Mattia, ci racconti come è nato il progetto Ventenni Paperoni?
“Come nascono tutte le cose belle: per caso. Era il 2013, e la pagina Facebook Ventenni che piangono leggendo la saga di Paperon de’ Paperoni fu una sorta di scherzo tra amici. L’intento era semplicemente condividere qualche vignetta del cartoonist americano Don Rosa, autore della “saga” citata nel titolo. Pura e bruciante passione, che col tempo è diventata un passatempo… a tempo pieno, o quasi.”
Qual è l’origine del nome completo “Ventenni che piangono leggendo la saga di Paperon de’ Paperoni”? C’è qualche motivo particolare?
“Il bello dei fumetti Disney è che non sono godibili solo per i bambini. Un pubblico maturo può apprezzare le storie scovando chiavi di lettura profonde, citazioni raffinate, persino doppi sensi pruriginosi. Un adulto può ridere, emozionarsi e anche piangere insieme ai Paperi Disney. Chi legge Disney, non invecchia mai. “Ventenne” non è un’indicazione anagrafica, è solo un modo per definire chi, ormai non più bambino, ancora si intrattiene con questi personaggi meravigliosi, guardandoli sotto un punto di vista diverso, più consapevole. Si può essere Ventenni anche a novanta, cento anni. Per cui, per rispondere a tutti quelli che ci chiedono se aggiorneremo il nome della pagina una volta compiuti i trent’anni: no, noi Ventenni lo saremo per sempre!”
Il punto di forza della vostra pagina è, a mio modo di vedere, la capacità di abbinare la descrizione giusta alla vignetta giusta. Come funziona il processo di selezione del materiale?
“Rivelo fieramente che il processo è assolutamente casuale! Io sono la persona del team che si occupa di scegliere, postare e descrivere tutto il materiale proposto (che io chiamo “i paperini”), di questo sono abbastanza geloso. Ho un archivio veramente sconfinato, rimpolpato dalle quotidiane riletture delle centinaia e centinaia di volumi che possiedo. Oggi, però, tantissimi contributi arrivano anche dagli utenti, che ce li inviano spontaneamente. Cosa viene proposto dipende un po’ da come mi sento durante la giornata, quello che mi capita, o persino dove mi porta lo scroll casuale della galleria del mio cellulare. Il copy di accompagnamento, invece, mi sovviene spontaneamente. È un processo istintivo, non ci penso mai più di mezzo secondo. Per altri tipi di contenuti, invece, c’è un rigoroso calendario editoriale che in redazione stiliamo anche mesi prima.”
In ormai tanti anni di Facebook e Instagram, mi è capitato diverse volte di vedere pagine capaci di creare contenuti sicuramente di qualità che però non sono mai riuscite a “sfondare” rimanendo sempre bloccate a qualche centinaio o poco più di fan/follower. Nella tua esperienza quando c’è stata la svolta?
“Non ricordo particolari svolte, è stato tutto piuttosto graduale. Considera che, quando abbiamo iniziato, la comunicazione digital del fumetto Disney non era per niente sdoganata. Tutt’altra considerazione, tutt’altra percezione. C’eravamo noi che parlavamo a un target ben preciso, che finalmente aveva ottenuto un salotto social vivace e stimolante.”
C’è stato qualche contenuto di particolare successo che vi ha aiutati in questa crescita?
“Sicuramente un grande acceleratore è stata la nostra rubrica del giovedì, #giovedípiselloni, in cui mostriamo vignette e contenuti Disney che, estrapolati dal contesto, assumono significati particolarmente ambigui. Questo fa ridere, crea interazioni ed è un bell’aggancio per chi arriva da noi per quel tipo di contenuti, ma poi si affeziona a quanto pubblichiamo nel resto della settimana.”
Su Facebook e Instagram pubblicate gli stessi contenuti (stories a parte). Quali differenze hai notato tra i 2 social? Su quale piattaforma è più attiva la vostra community?
“La più grande differenza è il rapporto con la community. Su Instagram, con i followers c’è molta più interazione diretta, ci scriviamo con i direct, comunichiamo liberamente con le stories, il clima è più giocoso e rilassato. Facebook è più “ingessato”, l’età media è più alta, e c’è gente che sembra quasi aspetti solo l’occasione per litigare, porsi sgarbatamente o infastidire il prossimo. Sui nostri account il fenomeno è meno accentuato (i Paperi uniscono!), ma la differenza è visibile, per cui ci stiamo rivolgendo sempre di più a Instagram.”
Ho notato che su Twitter pubblicate anche dei contenuti aggiuntivi nonostante il seguito e le interazioni siano decisamente più basse. Come mai questa scelta?
“Perché… non me ne occupo io! Ho poca familiarità col social, per cui ho affidato questo account a Ginevra, una follower che oggi è mia amica e collaboratrice. Le ho dato carta bianca e svolge un ottimo lavoro, ma non sempre in linea con gli account Facebook e Instagram.”
Il pubblico è effettivamente di ventenni o ci sono altre fasce di età significative? Più maschile o femminile?
“Poche ragazze da quelle parti, scriveva la redazione del glorioso PKNA (Paperinik New Adventures, ndr)! Effettivamente è così: il 65% del pubblico è maschile. Mentre, sull’annosa “questione ventenne”: la quasi totalità dell’utenza è compresa nella fascia 18-34, per cui possiamo dire che molte volte i Ventenni e i ventenni coincidono. Ma, come ho già spiegato, non sono la stessa cosa!”
Come gestisci il rapporto con la community?
“Per me è stato incredibile scoprire che ci fosse così tanta gente con la mia stessa passione. Leggo tutti i commenti e spesso mi commuovo, alcuni condividono gli stessi ricordi e le stesse esperienze a cui sono legato io. Attualmente la gestione del rapporto diretto con l’utenza è affidata ai bravissimi Stefano, Marta, Giulia e Francesco che si occupano di rispondere a tutti i messaggi che ci arrivano quotidianamente, mentre Claudio e Costanza fanno un ottimo lavoro con la moderazione del nostro gruppo Facebook.”
Come organizzate la programmazione dei post? Spesso si sente dire che il piano editoriale sia superato: cosa ne pensi?
“Se ti sentisse Marta, la ragazza dello staff che se ne occupa, ti spiumerebbe vivo! Per i video e gli articoli del sito seguiamo un rigoroso calendario, ci aiuta a riordinare le idee e a focalizzarci sulle scadenze. I post invece raramente sono programmati o premeditati, mi regolo sull’orario e su quello che mi va di esprimere in quel momento.”
Il vostro blog è arrivato più di recente rispetto alla pagina Facebook. Quanto è stato importante per il vostro processo di crescita?
“Moltissimo. Si è trattata di un’intuizione di Giacomo, un ragazzo che ho conosciuto nel 2016 e oggi mio fraterno amico. È lui che lo ha caldeggiato, progettato e realizzato. Ci ha donato uno spazio di approfondimento, maggiore autorevolezza e una struttura di base più salda e coesa.”
Il pubblico del blog è più o meno lo stesso dei social o ci sono delle differenze sostanziali?
“È praticamente lo stesso: la crescita del traffico organico negli ultimi mesi è significativa, ma la maggior parte deriva dai social.”
Sul blog avete aperto una sezione video. Quanto avete intenzione di concentrarvi su questa tipologia di contenuto?
“Io e il resto dello staff abbiamo passato gli ultimi mesi del 2019 a concentrarci su questo sogno. Ci sarà una programmazione strutturata, appuntamenti fissi, contenuti variegati e tanta voglia di intrattenere e condividere conoscenze e passioni intorno ai nostri Paperi. La vedo un po’ come un’evoluzione, una sostanziosa aggiunta a quello che già offriamo.”
Oltre ai video, quali saranno le novità che ci aspettano per il futuro di Ventenni Paperoni?
“Abbiamo veramente tante idee per la testa, e spero di poterle realizzare tutte! Posso solo anticipare che attualmente stiamo valutando delle collaborazioni con realtà esterne. Ci teniamo al fatto che ogni singola collaborazione sia significativa e interessante per chi ci segue. Il 2020 è composto da un doppio “20”: sarà il nostro anno!”
Per finire la domanda più difficile: papero preferito?
“…Argh, veramente ardua! Da bambino amavo visceralmente Paperino, mi faceva ridere e ancora oggi lo adoro. Crescendo, però, mi sono trovato a venerare Paperon de’ Paperoni, non posso non citare lui. Per me è stato un modello di formazione fondamentale: tra le altre cose, mi ha insegnato a non sperperare il denaro, a lavorare duramente, ad affrontare le difficoltà a testa alta e cuore saldo. Oggi mi ci rivedo molto. Sui tre ettari cubici di denaro, ci sto ancora lavorando.”
E noi ti auguriamo di farcela. Grazie Mattia per l’intervista!