Come migliorare la Strategia Digitale delle PMI

Strategia Digitale PMI social media

In un mondo sempre più digitale, sviluppare una Strategia ad hoc e ottimizzare la propria presenza sui social media è diventata una necessità imprescindibile per le Piccole e Medie Imprese (PMI). Tuttavia, come sottolinea Simone Sinico, Responsabile dell’Area Comunicazione e Innovazione di Confindustria Vicenza, nel suo intervento durante l’#ECOffee organizzato da L’Eco della Stampa e disponibile in streaming nella piattaforma dedicata alla Community, molte aziende si avvicinano a queste piattaforme con una gestione disorganizzata o poco consapevole, rischiando di compromettere i propri sforzi.

Sinico mette in luce diversi punti chiave, tra cui l’importanza di valorizzare l’identità aziendale e di evitare errori comuni che potrebbero danneggiare la reputazione online. Da professionista nel campo del marketing digitale, mi trovo pienamente d’accordo con queste osservazioni, ma voglio aggiungere alcune riflessioni personali che possono aiutare le PMI a sfruttare appieno le potenzialità offerte dai social media.

1. L’autenticità come chiave del successo

Uno degli errori più comuni che vedo nelle PMI è la tendenza a imitare grandi brand senza considerare la propria identità. I social media premiano l’autenticità: raccontare la storia dell’azienda, condividere i valori che la rendono unica e mettere in primo piano le persone dietro il brand sono strategie che creano connessioni reali con il pubblico.

Un esempio? Una PMI che produce artigianalmente i suoi prodotti può mostrare il dietro le quinte del processo di creazione, raccontando le mani che trasformano le materie prime in qualcosa di unico, ma anche i successi e soprattutto gli insuccessi che ha vissuto nel proprio percorso imprenditoriale.

2. L’importanza dello storytelling

A tal proposito, parlando di autenticità e di strategie digitali, uno degli strumenti più potenti che le PMI possono adottare per distinguersi sui social è sfruttare strategie di storytelling autentico. Raccontare una storia reale, connessa al brand e ai valori aziendali, è un modo efficace per costruire fiducia e creare un legame emozionale con il pubblico.

Lo storytelling non si limita a narrare successi, ma può includere sfide affrontate, momenti di ispirazione o persino fallimenti che hanno portato a lezioni importanti.

Ad esempio, un brand che produce prodotti artigianali, potrebbe mostrare il viaggio di un prodotto, dalla materia prima al prodotto finito, enfatizzando le scelte etiche o sostenibili. Un’azienda familiare può raccontare aneddoti sulla tradizione tramandata di generazione in generazione, mentre un nuovo brand può documentare le sfide affrontate durante il lancio sul mercato. Inoltre, coinvolgere i clienti nella narrazione, ad esempio condividendo le loro testimonianze o storie personali legate al prodotto, aggiunge autenticità e rafforza il legame con il pubblico.

Lo storytelling non è solo un mezzo per coinvolgere, ma anche una strategia per differenziarsi in un mercato saturo di contenuti generici.

3. La strategia prima di tutto

Sinico sottolinea l’importanza di evitare una gestione disorganizzata. Su questo punto, credo sia essenziale per le PMI partire sempre da una strategia digitale chiara. Ogni PMI dovrebbe rispondere a domande fondamentali prima di lanciarsi sui social:

  • Quali sono gli obiettivi da raggiungere? Gli obiettivi devono essere specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporizzati (SMART). Ad esempio, “aumentare del 20% il traffico al sito entro sei mesi” è un obiettivo ben definito.
  • Chi è il mio pubblico di riferimento? Conoscere il target è cruciale: età, interessi, abitudini digitali e bisogni sono informazioni che guidano la creazione di contenuti pertinenti.
  • Quali sono le piattaforme più adatte al mio settore? Non tutti i social sono adatti a ogni business. LinkedIn, ad esempio, è perfetto per aziende B2B, mentre Instagram è ideale per settori visivi come moda e design.
  • Che tono di voce utilizzare? Il tono deve riflettere l’identità aziendale e adattarsi al pubblico. Un’azienda giovane e dinamica userà un linguaggio informale, mentre una più istituzionale opterà per un registro formale.

Una volta risposto a queste domande, è fondamentale sviluppare un Business Plan per avere ben chiaro dove allocare le risorse e prioritizzarle, definendo poi un piano editoriale. Questo strumento non solo organizza i contenuti nel tempo, ma garantisce coerenza e varietà nei messaggi. Prevede anche l’integrazione di momenti chiave (es. festività o eventi rilevanti) per sfruttare al meglio le opportunità di comunicazione.

Infine, è importante monitorare e ottimizzare costantemente la strategia. Il mondo digitale è in continua evoluzione, e una strategia efficace deve essere flessibile e adattarsi rapidamente ai cambiamenti di mercato, ai nuovi trend e ai feedback del pubblico.

4. L’importanza del supporto professionale

Spesso, le PMI credono di poter gestire interamente una strategia digitale internamente, magari delegando la responsabilità a una persona già impegnata in altre attività aziendali. Questo approccio rischia di portare a una comunicazione inefficace. Lavorare con professionisti del settore, anche solo per definire le basi della strategia, può fare una grande differenza. Come dice Sinico, trasformare una gestione improvvisata in un’opportunità di crescita è possibile, ma richiede competenze specifiche.

5. Misurare i risultati e adattare la strategia

La bellezza dei social media è che tutto è misurabile. Dati come il tasso di coinvolgimento, il numero di clic e il ritorno sull’investimento pubblicitario possono aiutare a capire cosa funziona e cosa no.

È il formato ad essere sbagliato? Oppure è l’hook del video? È un tipo di contenuto autoreferenziale e quindi non ottiene tante interazioni o è semplicemente la piattaforma non corretta per veicolare quel contenuto?

Sono domande che qualitativamente ci permettono di arrivare a delle conclusioni che – supportate poi da dati – permettono di scalare la produzione contenutistica e migliorare conseguentemente le performance. A tal proposito, rimando al servizio customizzato di reportistica offerto da L’Eco della Stampa.

La strategia sui social media non è statica. Analisi periodiche e test continui di nuovi formati, permettono di migliorare le performance e adattarsi alle preferenze in evoluzione del pubblico.

Conclusione

L’intervento di Simone Sinico ha tirato fuori spunti interessanti per le PMI: la comunicazione sui social non è un semplice complemento alle attività tradizionali, ma una leva strategica per il successo. Come professionista, vedo ogni giorno le opportunità che le PMI possono cogliere con una gestione di una strategia digitale consapevole e goal-oriented. Il mio consiglio? Non abbiate paura di sperimentare, ma fatelo sempre con un piano solido alle spalle. E ricordate: i social media non sono solo strumenti di marketing, ma un mezzo per costruire relazioni autentiche e durature con il proprio pubblico.

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