Comunicazione
Le Società Benefit sono il nuovo business che fa bene al mondo
27 Dicembre 2018
Le Società Benefit rappresentano l’innovazione e il futuro.
Non solo le migliori aziende AL mondo ma le migliori PER il mondo
Solamente qualche anno fa questo era qualcosa di impensabile, mentre oggi è necessario per lo sviluppo economico: un percorso ancora poco battuto che scuote completamente le tradizionali regole del business.
Nel mondo di oggi, non è più possibile considerare solo i propri interessi prescindendo da ciò che ci circonda e dalle ripercussioni delle nostre azioni.
Il vecchio modello industriale, che ha come obiettivo primario la massimizzazione dei profitti, non è più sostenibile ecologicamente, socialmente e finanziariamente.
Il danno causato da decenni di economia capitalistica si ripercuote oggi sulle vite delle persone.
Bisogna passare da un’economia della crescita infinita, in cui domina la falsa equazione “crescita del PIL = aumento del benessere”, a un’economia dell’efficienza e della condivisione delle risorse, che ponga al centro l’uomo e i suoi bisogni e non più il prodotto.
Cosa sono le Società Benefit?
Utilizzando parole semplici, possiamo definire le Società Benefit come un modello economico ibrido, una perfetta sintesi tra mondo for-profit e no-profit.
L’obiettivo di generare utili e ricchezza si sposa perfettamente con l’impegno a creare benefici pubblici e valore sostenibile.
Questo modello economico alternativo ha la grande ambizione di sostituire quello tradizionale, basato sulla concezione di impresa orientata al profitto.
La ragione si trova nel desiderio di essere parte della soluzione ai problemi che affliggono la terra. Questa tendenza, negli ultimi anni, è diventata sempre più popolare tra i consumatori portando imprenditori e investitori a muoversi in questa direzione.
Un’impresa, nell’esercizio della sua attività, produce un impatto non indifferente sul territorio e di conseguenza è il primo attore che può fare qualcosa per salvaguardarlo.
L’Italia apre le fila in Europa
Era il 2006 quando nacque, in America, una nuova tipologia di impresa, definita B-Corp. Questa, oltre alla produzione di utili, si impegnava a sottoporsi a un rigoroso percorso di valutazione (Benefit Impact Assesment) per misurare la qualità dell’impatto positivo generato sugli stakeholders. Lo scopo era quello di ottenere una certificazione che riconoscesse l’impegno assunto dall’azienda.
Questa certificazione, tuttavia, non assicurava alcuna tutela istituzionale.
Ben presto però, il movimento delle B-Corp ha iniziato a esercitare una certa pressione sulle istituzioni per delineare un quadro normativo chiaro e completo.
Negli Stati Uniti i primi riscontri si sono visti nello stato del Maryland, nel 2010. Quell’anno è stata introdotta una specifica disciplina per le Benefit Corporation: società for-profit capaci di mettere la sostenibilità e il benessere al centro della propria filiera. Negli anni successivi, sempre in America, le B-Corporation sono state riconosciute in più di 30 stati.
Il primo paese a introdurre una legge sulle Società Benefit oltre oceano è stato proprio l’Italia.
Sono più di 200 le startup che nel nostro paese sono nate con il titolo di Società Benefit e molte altre hanno cambiato il loro statuto per poter essere riconosciute a tutti gli effetti come tali.
Cosa dice la legge?
La legge di Stabilità 2016 – N° 208 (commi 376-384), approvata nel dicembre 2015 ed entrata in vigore nel gennaio 2016 ha introdotto nel nostro sistema giuridico la possibilità di aggiungere, alla propria forma societaria, la dicitura “Società Benefit” (SB).
Le Società Benefit, nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse (da: Testo di Legge)
L’elemento fondamentale di queste società è la doppia mission: ricerca del profitto parallelamente al welfare collettivo.
La “mission benefica” deve essere indicata nello statuto e la legge prevede delle sanzioni per il suo mancato perseguimento.
Cosa si intende per “mission benefica”?
La legge la definisce come il perseguimento di uno o più effetti positivi, oppure la riduzione degli effetti negativi generati dall’attività economica dell’azienda.
Un buon esempio di azione che produrrebbe un effetto positivo sul mondo potrebbe essere l’iniziativa di una casa editrice di piantare un albero ogni libro pubblicato.
Invece, per ridurre gli effetti negativi generati dalla propria attività si potrebbe utilizzare materiali a basso impatto ambientale o istallare pannelli solari fotovoltaici per convertire i raggi solari in energia elettrica.
Quali sono i vantaggi di essere una “Società Benefit”?
Dobbiamo premettere che in un mondo in continua evoluzione le forme giuridiche di impresa sono rimaste, fino ad ora, immutate.
Ma la crescente attenzione rivolta alle questioni sociali e ambientali da parte del mercato e del sistema legislativo ha permesso a questo nuovo modello societario di inserirsi perfettamente in questa epoca.
Tra i vantaggi generati dal seguire questo modello di business spicca il ritorno di immagine di cui gode un’impresa SB.
Questo perché, da un lato, nella mente del consumatore si genera l’idea che comprando un prodotto o servizio offerto da questo tipo di società si possa fare del bene verso la comunità, determinando un impatto positivo sul mondo. Dall’altro lato, crescendo la domanda di prodotti o servizi provenienti da imprese orientate a principi di sostenibilità, aumenta anche l’attrattività verso gli investitori e di conseguenza il vantaggio competitivo.
Un altro vantaggio da non sottovalutare è il potere di attrarre e trattenere talenti.
Gettando uno sguardo al sondaggio svolto quest’anno da Deloitte sui Millennial, si scopre che i sentimenti di questi ultimi circa l’etica lavorativa sono cambiati: la maggior parte sostiene che la mission aziendale sia il principale motivo per cui si sceglie uno specifico datore di lavoro.
E visto che presto la maggioranza della forza lavoro sarà costituita da Millennial, è inevitabile che le Società Benefit si mostreranno le più attrattive agli occhi dei “futuri talenti”.
I vantaggi appena citati forse non saranno visibili nel breve periodo, ma chi saprà aprire la mente a questo nuovo mondo si ritroverà tra le eccellenze del futuro.