Comunicazione
Quando blog e forum curano più dei dottori
3 Marzo 2016
Occupandomi di monitoraggio dei social media, scopro ogni giorno l’utilità che ciascuna tipologia di azienda trova in questi strumenti di screening della Rete. C’è l’azienda di carne che controlla i social alla caccia delle “congiure vegane”. C’è l’azienda di abbigliamento sportivo che va alla ricerca dei possibili influencer, per accaparrarsi i migliori. C’è l’azienda siderurgica che sfrutta le potenzialità dei media per comunicare con l’esterno, carpendo prima dalla Rete che dai dipendenti le notizie ufficiali ed i rumors. E poi c’è l’azienda farmaceutica.
Il monitoraggio social nell’industria farmaceutica
Cosa può fare un’azienda farmaceutica con il monitoraggio social? Dei farmaci non si può parlare molto. Inoltre, esistono gli informatori del farmaco. In 15 minuti di appuntamento parlano con il medico e riescono ad avere tutte le informazioni utili su come stanno i pazienti e sull’umore dei care giver, per comprendere le esigenze del mercato.
Figure preziose gli informatori, ma oggi bastano? Ho un’esperienza diretta su questo tema. Non sempre i malati parlano con i propri medici, non sempre dicono davvero tutto. Per alcune malattie non sempre è facile convivere con la realtà. A volte i care giver – moglie, marito, figlio – sono gli unici che sanno davvero la situazione che vive il paziente a casa, tra le mura domestiche.
La Rete, spazio per confidarsi
Perché col medico ci si imbarazza a farsi sentire vulnerabili, a dire davvero tutta la verità. Per altre malattie o disfunzioni, poi, c’è addirittura la vergogna a chiedere. Parliamo in particolare di ciò che riguarda la sfera del sesso.
E allora è qui che i social media diventano importanti. I forum, i blog, alcune pagine social nello specifico diventano i nuovi “amici”, quelli a cui chiedere consiglio, quelli con cui sfogarsi, quelli da cui cercare conforto. Perché avendo gli stessi problemi sono gli unici a capire veramente. Nell’era dei social scompaiono gli amici reali, diventano amici di facciata “alla Facebook”, a cui dire che va tutto bene, su cui postare solo foto allegre, al sole, piatti invitanti cucinati, sorrisi ironici di compagnia. Nascono invece amici sconosciuti, a cui raccontare gli aspetti più tristi, con cui condividere i fardelli e da cui aspettarsi conforto.
È la nuova era, e per quanto criticabile è ormai difficile comportarsi diversamente; ed è in questa nuova era che si collocano le aziende, che traggono spunto da queste confessioni in Rete per puntare ad obiettivi importanti: creare nuovi prodotti che aiutino a risolvere questi problemi, o almeno a migliorarne la vita.