Intervista a Giorgio Ghisalberti, ingegnere, imprenditore e gran lettore

intervista giorgio ghisalberti

Pochi giorni fa ero in libreria e, come faccio sempre, ho dato uno sguardo ai libri di marketing. Ne ho preso uno che mi sembrava molto interessante, dal titolo Marketing Performance Blueprint, autore Paul Roetzer, curatore Giorgio Ghisalberti, edito da Franco Angeli.

Ciò che mi ha attirato davvero è stato il claim del libro, che recita: “Il libro che ti consentirà di trasformare i dati in conoscenza, la conoscenza in azione, l’azione in fatturato”. Allora mi sono detta: bene, intervistiamo il curatore italiano!

Giorgio Ghisalberti, imprenditore digital di Bergamo, classe 1983, con il pallino per la lettura, come ho scoperto in questa chiacchierata, è l’ideatore di questa avventura editoriale e convinto sostenitore dell’evoluzione – positiva – del mondo del digital marketing.

Giorgio Ghisalberti,
imprenditore e curatore dell’edizione italiana del libro

Giorgio, ciao. La prima domanda che ti faccio è proprio sulla sfavillante descrizione di “Marketing Performance Blueprint”: a cosa è dovuta?

“Beh, dal fatto che il libro è veramente rivoluzionario! Nel mondo della comunicazione e del marketing stiamo da anni vivendo una forte trasformazione, causata sicuramente dal digitale, ma soprattutto dai dati.
Quello che sta accadendo è che il mercato e le esigenze stanno evolvendo alla velocità della luce e chi si occupa di marketing, a volte, rischia di non essere sempre al passo con i tempi per poter dare un contributo concreto al business dell’azienda. Questo libro racconta come affrontare al meglio questa trasformazione. Non cambiano certo i principi base della comunicazione e del marketing, ciò che sta mutando sono gli strumenti, l’approccio delle persone, il modo di lavorare e le competenze. Il libro che ho tradotto vuole essere una guida per effettuare un cambiamento in maniera strutturata e con un chiaro focus sul business, a me molto caro”.

Sei curatore dell’edizione italiana. Da dove è nata la volontà di optare per la pubblicazione?

“Dalla volontà di dare. Ho letto tempo fa il libro The Go-Giver, dove ho capito quanto sia importante dare prima di voler ricevere. Quando ho letto il libro di Roetzer me ne sono innamorato perché ho capito come la mia agenzia di digital marketing doveva evolvere nei prossimi anni. Mi sono trovato perfettamente allineato con l’autore ed ho pensato non solo di intraprendere un percorso di cambiamento, ma anche di condividere con la comunità italiana i contenuti di questo libro in modo da rendere più consapevoli molte persone”.

A chi pensi sia veramente rivolto questo libro?

“A chi si occupa di marketing e di business. Sicuramente freelance, agenzie, ma anche manager e imprenditori. Per i primi due, è una guida su come evolversi ed approcciare al meglio il proprio lavoro, per gli ultimi due invece serve anche per capire come selezionare e valutare i propri partner nel percorso di digital trasformation che la loro azienda sta vivendo o si appresta a vivere”.

Marketing Performance Blueprint

Cosa diresti a chi legge poco? Credi che “Marketing Performance Blueprint” possa essergli d’aiuto?

“Dico che oltre che essere un libro questo è un manuale ed una fonte di ispirazione. Sono certo che le persone che amano migliorarsi, crescere ed ottenere di più dalla vita e dal proprio lavoro troveranno il tempo per leggere almeno i primi capitoli”.

In “Marketing Performance Blueprint” si parla molto di risultati e performance. Basarsi sul risultato a tutti i costi secondo te è la strategia vincente per il marketing 4.0?

“Certamente. Ne sono profondamente convinto. Noi tutti vogliamo risultati, le imprese, i manager, le aziende voglio risultati. Il marketing e la comunicazione fine a se stessi e lontani dai risultati di business andranno a scomparire”.

Vincerà chi riuscirà a collegare in maniera chiara e diretta le attività di marketing con le performance del business. Questa è la vera sfida, ed il “mio” libro spiega come affrontarla.

Giorgio Ghisalberti

Qual è il consiglio o l’intuizione contenuta nel libro che hai ritenuto più valida per il tuo lavoro e la tua esperienza personale?

“Ce ne sono molte a dire la verità. Sicuramente il capitolo sulla strategia dà indicazioni su un approccio molto interessante di come strutturare una marketing strategy orientata alle performance. L’ideazione di un Blueprint, un modello di marketing gameplan (piano strategico) che collega in maniera chiara azioni e risultati ed alloca le risorse in base alle performance, è certamente l’elemento più valido dell’intero libro”.

Nel libro si parla molto di trasformazione, del marketing e delle risorse che ci lavorano, nonché di integrazione, tra i vari settori del marketing tradizionale e tra i dati. Come porti questo approccio nella tua vita e lavoro di tutti i giorni?

“Lo sto facendo diventare una filosofia di vita aziendale. Ammetto che non è certamente facile e che si tratta di un percorso, ma la strada è chiara e definita, quindi un passo alla volta lo sto applicando nella mia agenzia.
La crescita delle persone è il punto centrale dell’intero processo, senza crescita non c’è innovazione, senza innovazione non c’è futuro. L’approccio data-driven invece era già presente nella mia mente, con questo libro ho trovato il modo per farlo diventare un modo di affrontare ogni aspetto della nostra vita lavorativa”.

L’aggiornamento è fondamentale per essere davvero competitivi nel campo digital. Cosa fai per tenerti aggiornato?

“Con questa domanda si tocca un punto fondamentale per me: la formazione. Io studio, studio sempre. Ogni giorno, in ogni momento. Mi prendo 15 minuti al giorno per leggere le novità di settore e 30 minuti di lettura. Questa è la base. In più aggiungo un programma di formazione annuale ed un investimento economico non banale, perché credo che sono i soldi meglio investiti quelli spesi nella crescita”.

La crescita delle persone è il punto centrale dell’intero processo, senza crescita non c’è innovazione, senza innovazione non c’è futuro.

Giorgio Ghisalberti

Spesso le agenzie di comunicazione, gli uffici stampa e anche le web agency sono molto competenti e smart nel loro lavoro, ma sono poco comunicative al loro interno ed anche verso l’esterno: magari hanno pagine social poco curate o siti fermi ad anni prima. Cosa ne pensi in merito, secondo te, chi sa fa e chi non sa insegna?

“Vero, questo capita spesso. In generale non mi piace generalizzare, non è sempre vero che chi sa fa e chi non sa insegna (ci sono esempi che lo dimostrano), ma certamente appare strano che la comunicazione non sia curata proprio da chi di occupa di quella tematica. Io credo che spesso il motivo sia più che altro un tema di effort, le agenzie sono in una fase di crescita e spesso commettono l’errore dei loro clienti, ovvero non sentono il bisogno di fare marketing perché hanno comunque molto lavoro.
Grave errore perché è proprio quando le cose vanno bene che è necessario investire in comunicazione e marketing, ma questa è un altro argomento!”.

Dove pensi stia andando la comunicazione digital oggi: il sopravvento delle stories e di social come Tik Tok porterà secondo te a una “morte” di Facebook o a qualche altra era?

“Nonostante sono un amante dei tools, delle piattaforme e della tecnologia, mi piace guardare il marketing da un punto di vista umano. TikTok, Facebook, Instagram, sono l’evoluzione digitale di bisogni che esistono da sempre, non credo che uno vinca sull’altro, ognuno di essi troverà la sua nicchia. Ad oggi nel mercato digital ci sono 4 grossi player (Google, Amazon, Facebook e Microsoft) che fanno da padroni, questo è indiscutibile. Altre realtà nasceranno e potranno diventare la quinta potenza, nel breve periodo non vedo queste 4 aziende minate da nessuno tanto da poterle farle morire. Anzi, mi aspetto piuttosto un’evoluzione come quella di Instagram, un’acquisizione da parte di un big player. Detto questo, io più che predire il futuro, ho un obiettivo diverso, che è quello di essere vigile e pronto al cambiamento. Come si dice: Non conta quello che accade, conta come reagisci a ciò che accade“.

Da buon lettore quale sei, quali sono i tuoi libri sul comodino in questo momento?

“Wow, bellissima domanda! Io tengo sempre 3 tipologie di libri sul mio comodino, che alterno in maniera regolare in modo da variare il mio percorso di lettura. Ecco quelli attuale:

  • Measure What Matters di John Doer, un libro nel macroargomento business;
  • Biomarketing di Giuliano Noci, un manuale di marketing;
  • Vivi una vita ispirata di Jim Rohn, un libro per la crescita personale”.

Beh, cos’altro aggiungere? Buona lettura a tutti!

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