Digital Marketing
Instagram per artigiani: 5 errori da evitare
3 Dicembre 2019
Ogni giorno su Instagram vengono pubblicate più di 90 milioni di foto. Un flusso quasi impossibile da immaginare di contenuti che fanno sì che questo sia ancora il social dove stare per chi ha un brand. Ma anche uno spazio fortemente competitivo. È naturale, dunque, che anche gli artigiani e chi realizza prodotti handmade si siano domandati se fosse il caso di aprire un account.
Molti l’hanno effettivamente fatto, incoraggiato dai risultati brillanti ottenuti da chi oggi, su Instagram, riesce anche a vendere i propri prodotti. Ma quali sono gli ingredienti che non possono mancare? Quali sono le strategie da seguire per farsi notare tra gli artigiani su Instagram? Quanto tempo (e quante energie) è necessario per poter raccogliere i frutti del proprio lavoro?
Comunicare in maniera efficace online non è semplice. Richiede pazienza, studio, tempo e costanza. Molto spesso è prezioso anche un’occhio esterno, quello di un consulente che possa aiutare a mettere a fuoco i propri obiettivi di comunicazione. Anche su Instagram stesso ce ne sono diversi che parlano proprio agli artigiani come @didut.lab! L’impresa non è impossibile! Per questo abbiamo individuato cinque errori da evitare per gli artigiani che vogliano cimentarsi con Instagram, in modo da impostare correttamente il proprio profilo.
Perché è importante comunicare?
Se avete scelto di essere presenti online con i vostri prodotti e i vostri servizi dovete accettare le dinamiche di questo ecosistema. La vostra presenza online non può limitarsi alla vendita, ma deve essere coltivata. Ci sono una serie di comportamenti che non solo sono sbagliati, ma controproducenti come non voler investire sulla propria comunicazione. Non voler dedicare tempo per raccontare il proprio processo creativo, non instaurare relazioni con le persone e così via. Lanciare un business online significa dedicare tempo, impegno e volontà alla vostra comunicazione e alla vostra identità. Se non siete disposti ad impegnarvi, se ritenete di non avere tempo, allora forse non è il momento giusto per essere online.
Eleonora Conti, Consulente @fancymistake
Questa riflessione di Eleonora Conti, consulente digital, ci permette di introdurre l’argomento poiché sottolinea alcuni aspetti fondamentali che chiunque, artigiano o meno, decida di aprire un account su un social dovrebbe avere ben presente.
Una volta stabilita la propria presenza online con obiettivi di vendita – anche grazie agli strumenti che Instagram mette a disposizione – bisogna considerare la comunicazione parte integrante della propria attività. È una mansione come le altre che richiede costanza, come sottolineato dalla consulente Antonella Sperandio che abbiamo intervistato a proposito di Etsy e Pinterest.
Il processo creativo è parte del valore del prodotto
Il tempo è la prima risorsa da mettere in gioco, ma non la sola. C’è anche molto di personale nella comunicazione dell’handmade perché ogni prodotto è frutto di un processo creativo. La ricerca e la storia dell’oggetto è parte del suo valore intrinseco. Instagram è un canale ideale per far sì che questa dimensione emerga.
Proprio per questa ragione, utilizzare i social può fare la differenza per la crescita di un brand artigianale. Permette, se utilizzato con accortezza, di sviluppare un racconto approfondito e interessante attorno al singolo prodotto proposto, ma anche di far conoscere la sensibilità e la personalità di chi l’ha creato. “Metterci la faccia” per chi è abituato a lavorare manualmente in un laboratorio può essere difficile, ma è un primo passaggio utile per tessere preziose relazioni con gli utenti, quando è il momento, si trovano un passo più vicino a trasformarsi in clienti.
Gli errori più comuni
Il primo errore in cui è facile incappare è pensare che sia sufficiente creare un account, pubblicare una fotografia o una story ogni tanto ed aspettarsi che sia il social a fare il resto. Come dicevamo, oggi Instagram conta quasi 900 milioni di utenti attivi al mondo, soprattutto di età compresa tra i 18 e i 34 anni, equamente divisi tra uomini e donne. Moltissimi sono gli artigiani già presenti su questo social network, alcuni di loro anche molto noti come, per esempio, @melide_factory o la stessa @lazzaristore, un piccolo brand artigianale cresciuto anche grazie ai social.
Non completare il profilo
Il profilo è la una vetrina. Non utilizzare tutti gli spazi a disposizione può essere un peccato. Primo step è scegliere un account aziendale (che permette di conoscere meglio il tuo pubblico grazie alle statistiche), un nome utente che identifichi il tuo brand, un titolo del profilo che lo completi e una biografia che spieghi qualcosa sulla tua attività.
Attenzione ad evitare troppe ripetizioni poiché lo spazio è poco. E non vanno dimenticate le informazioni di contatto e il link ad uno spazio esterno (che sia l’e-commerce, Etsy, oppure il proprio sito) per permettere all’utente di approfondire la conoscenza
Dimenticare gli hashtag
Una volta online è importante farsi trovare. Lo strumento principale da questo punto di vista è l’hashtag. Semplici parole anticipate dal cancelletto permettono di aprire mondi e creare relazioni raggiungendo proprio la persona che potrebbe essere interessata.
Meglio evitare tag generici, piuttosto puntare su quelli più utilizzati dal nostro target. Ovvero dalle persone che, per esempio, si trovano in un’area dove è possibile acquistare o spedire i prodotti, o che parlano una lingua con cui è possibile interagire.
Esistono alcuni siti per individuare gli hashtag più popolari per argomento, ma è utile anche controllare manualmente quali sono effettivamente quelli più adatti. Ci sono poi gli insights che permettono di valutare, nel tempo, quali sono quelli più efficaci e su cui puntare.
Pubblicare fotografie non curate
L’opera di un artigiano è, per sua stessa natura, fotografabile. Ecco perché realizzare fotografie che la valorizzino è fondamentale. Immagini chiare, luminose e che mettano al centro il prodotto da raccontare fanno la differenza.
Sebbene il dibattito sulla sopravvivenza di quella che viene definita come “estetica di Instagram” è molto acceso, restano valide queste indicazioni: immagini armoniose, accostamenti cromatici coerenti, l’impiego di una palette omogenea sono caratteristiche che rendono la vetrina dell’artigiano più appetibile. C’è chi, poi, predilige feed con foto concatenate, chi invece preferisce alternare soggetti in primo piano e fotografie più ambientali. In entrambi i casi può essere utile utilizzare Preview, un’app che consente di visualizzare l’effetto che farà il feed prima della pubblicazione.
Sottovalutare l’importanza delle stories
Perché devo fare le Instagram Stories se, dopo 24 ore, spariscono? Può sembrare un paradosso, ma questo spazio eredità di Snapchat rappresenta per chi si nasconde dietro ad un brand un’opportunità preziosa per raccontarsi.
Le stories sono, infatti, un potente mezzo di storytelling poiché consentono di mostrare i retroscena del lavoro e condurre i follower direttamente dentro il laboratorio. È il primo spazio per creare una community ed instaurare con le persone delle vere e proprie relazioni.
Perché, poi, non coinvolgerli in alcune scelte? Strumenti come domande, quiz, o sondaggi possono essere utilizzati per far sì che gli utenti e potenziali clienti diventano parte integrante del processo creativo, un coinvolgimento che li renderà ancora più propensi a passare all’acquisto.
Far parlare solo i prodotti e mai l’artigiano
Infine è vero che il prodotto è il protagonista assoluto dell’attività commerciale di un artigiano perché è quello che gli permette di vivere, ma dare spazio soltanto agli oggetti sui social è un errore.
Instagram è uno spazio dove la personalità dell’artigiano può emergere attraverso, per esempio, didascalie che raccontino parte del processo creativo, ma anche grazie a fotografie che ritraggono la persona o a stories durante le quali si parla e racconta quello che accade nel lab.
Questo è, forse, il compito più difficile per chi è abituato a far parlare le proprie creazioni, ma è il dettaglio che può fare la differenza. La strada per ottenere i propri obiettivi richiede, naturalmente, impegno e tempo anche per la comunicazione.