Digital Marketing
Gli inossidabili colossi dell’informazione
20 Febbraio 2017
Ogni volta che si parla di editoria e di internet, viene spontaneo pensare a come la rete abbia dato una spallata all’industria dell’informazione, scombinando i piani delle testate tradizionali e decretando l’incapacità ad evolversi di alcune di esse.
Ciò che invece viene raccontato meno spesso è che i colossi del giornalismo tradizionale, seppure in costante rinnovamento, sembrano aver retto all’onda d’urto del web: secondo uno studio condotto dalla celebre testata Wired, che prende in esame i player più importanti del mercato giornalistico USA, le fonti più lette e più seguite sono ancora quelle che una volta vivevano solo in edicola.
Se pensiamo a tre testate di informazione online ampiamente popolari negli USA e non solo, come Huffington Post, BuzzFeed, Slate e Vox, sommando il loro numero di visite giornaliere al sito arriviamo alla bellezza di 5 milioni e 983mila lettori.
Numeri da capogiro? Senz’altro, ma nonostante i risultati eccellenti di queste realtà editoriali piuttosto giovani (la più “anziana” tra quelle citate sopra è Slate, fondata nel 1995), a farla da padrone sono i vecchi giganti: sia il Washington Post che il New York Times vantano un numero giornaliero di visitatori di gran lunga più elevato di ciascuna delle “creature digitali”. I due “vecchietti”, che insieme fanno 306 anni di vita, sfondano entrambi il tetto dei 3 milioni di singoli utenti al giorno, con BuzzFeed che è l’unica testata online che quantomeno si avvicina (2.435.000).
Il dato più eclatante che ci racconta quanto il prestigio di certi nomi sia insensibile al passare del tempo è che, sommando ai click il numero medio di lettori del quotidiano, il New York Times raggiunge 5.386.000 persone nel mondo ogni giorno: il giornale fondato nel 1851 a New York, da solo, cattura più del doppio dell’audience (passateci il termine televisivo) di qualsiasi testata giornalistica che vive solo sul web.
Gli anni passano, il giornalismo si evolve…Ma il prestigio e l’autorevolezza non sono due valori che si perdono con la crisi del supporto cartaceo. Anzi, è da questi due beni preziosi che le vecchie redazioni dovrebbero ripartire, per sopravvivere e reinventarsi. E magari per scoprire che, anche a distanza di centinaia di anni, possono essere delle signore dannatamente affascinanti.