Il glossario del Social Media Manager: Targeting vs Profilazione

Targeting e profilazione sono concetti chiave del Social Media Marketing. Ecco perché sono importanti per il successo della tua campagna.

Il glossario di un buon Social Media Manager non può non comprendere due concetti che possono determinare il successo o il fallimento di una strategia di Social Media Marketing, ossia targeting e profilazione. Sono termini spesso usati in modo intercambiabile, ma hanno significati distinti e ruoli specifici nelle strategie di comunicazione online. Per chi gestisce campagne sui social media, conoscere la differenza tra questi due concetti è essenziale per raggiungere il pubblico giusto e personalizzare i messaggi in modo efficace. In questo articolo, esploreremo cosa si intende con il termine targeting e profilazione nel Social Media Marketing e perché sono fondamentali per il lavoro di un SMM. Vedremo anche alcuni esempi pratici per chiarire ulteriormente le differenze tra questi due approcci.

Cosa si intende con il termine targeting?

Il targeting è il processo attraverso il quale un Social Media Manager identifica e seleziona un gruppo specifico di utenti che vuole raggiungere con un messaggio pubblicitario o una campagna di marketing. Consiste, in pratica, nell’individuare un segmento di pubblico che ha maggiori probabilità di rispondere positivamente all’offerta, vale a dire il bersaglio (target) della comunicazione.

Qui puoi trovare un approfondimento dedicato proprio al tema del targeting nel digital marketing, un focus on in chiave smart e completa con l’aggiunta di qualche esempio pratico.

Tornando a noi, il targeting non va confuso con la segmentazione, che consiste nella suddivisione di un mercato ampio in gruppi più piccoli di consumatori che condividono caratteristiche comuni. In altre parole, la segmentazione è il passo preliminare. Permette di definire i diversi segmenti di pubblico che potrebbero essere interessati al prodotto o servizio offerto.

Il targeting interviene solo in una fase successiva, quando si decide su quale di questi segmenti concentrarsi maggiormente.

Questa pratica può garantire il successo della campagna e un buon ritorno sull’investimento (ROI). Senza un adeguato targeting, infatti, c’è il rischio di disperdere risorse su un pubblico troppo ampio o non interessato, riducendo significativamente l’efficacia della strategia applicata.

Quali sono i tipi di target?

Nel contesto del Social Media Marketing, esistono diversi tipi di target, che possono essere suddivisi in base a criteri demografici, psicografici, comportamentali e geografici. Vediamoli nel dettaglio.

Target demografico – si basa su caratteristiche come età, genere, livello di istruzione, reddito e stato civile. Ad esempio, una campagna di marketing di prodotti per neonati sarà probabilmente indirizzata a donne di età compresa tra i 25 e i 35 anni che sono appena diventate madri o lo stanno per diventare.

Target psicografico – tiene conto degli interessi, delle opinioni, dei valori e degli stili di vita degli utenti. Un esempio potrebbe essere una campagna di abbigliamento sportivo che si rivolge a persone interessate al fitness e alla vita sana.

Target comportamentale – prende in considerazione i comportamenti online degli utenti. Per intenderci, attività quali le pagine visitate, i prodotti cercati, i contenuti condivisi e le interazioni con altri brand. Un esempio pratico potrebbe essere un annuncio per un viaggio ai Caraibi rivolto a utenti che hanno recentemente cercato voli e hotel per destinazioni tropicali.

Target geografico – si basa sulla posizione geografica degli utenti, come città, regione o paese. Ad esempio, un ristorante locale potrebbe rivolgere la sua pubblicità solo agli utenti che vivono entro un raggio di 10 km dal proprio locale.

Cosa si intende con profilazione?

La profilazione nel Social Media Marketing consiste nella raccolta e nell’analisi dei dati dettagliati sugli utenti per creare un “profilo” completo e accurato di ciascun individuo o gruppo di individui. Tale profilo può includere informazioni demografiche, comportamentali, psicografiche e molto altro.

Questa pratica consente di personalizzare i messaggi e le offerte in modo più preciso rispetto al targeting. Permette pertanto di progettare campagne estremamente mirate e personalizzate. Mentre quest’ultimo si basa su caratteristiche generali e spesso comuni a un gruppo di persone, la profilazione si concentra su dettagli specifici e unici di ogni individuo.

Quando si può parlare di profilazione?

Si parla dunque di profilazione quando si utilizzano dati dettagliati e complessi per creare un’immagine completa e personalizzata del proprio pubblico.

Immaginiamo un brand di cosmetici che vuole lanciare una nuova linea di prodotti naturali con una campagna sui social media. Dopo aver segmentato il mercato, il Social Media Manager dell’azienda decide di concentrarsi su donne tra i 18 e i 30 anni che vivono in aree urbane e sono interessate a prodotti ecologici e sostenibili. Questo è il target della campagna.

Tramite la profilazione, il SMM scopre che un segmento di questo pubblico è particolarmente sensibile al tema della protezione degli animali e preferisce prodotti che non siano testati su animali. Inoltre, scopre che queste persone tendono ad acquistare prodotti il giovedì sera, probabilmente in preparazione del weekend.

Utilizzando queste informazioni, crea quindi una campagna mirata che enfatizza il fatto che i prodotti non sono testati su animali e lancia promozioni speciali ogni giovedì sera. In questo modo aumenta le probabilità di conversione e di fidelizzazione degli utenti.

Come funziona la profilazione?

Questo processo può avvenire attraverso diverse tecniche, tra cui:

  • raccolta di dati – tramite moduli online, sondaggi, cookie di navigazione, iscrizioni a newsletter e altre interazioni digitali, un’azienda può raccogliere dati specifici sugli utenti;
  • analisi del comportamentomonitorando le attività online degli utenti, come clic, visualizzazioni di pagina, tempo trascorso su un sito o interazioni con specifici contenuti, è possibile comprendere meglio le loro preferenze e interessi;
  • integrazione di dati esterni – i dati raccolti possono essere arricchiti con informazioni provenienti da fonti esterne, come database di terze parti o social media, per ottenere una visione ancora più dettagliata.

Come Targeting e Profilazione si integrano nelle strategie di Social Media Marketing

Sebbene targeting e profilazione siano concetti distinti, nel Social Media Marketing sono spesso utilizzati in modo complementare. Una strategia efficace inizia con una segmentazione del mercato, seguita da un targeting accurato e, infine, da una profilazione dettagliata. Lo scopo è personalizzare il messaggio e massimizzare l’efficacia della campagna.

Generalmente, il SMM procede in questo modo:

Fase 1 – Segmentazione: suddivide il gli utenti in gruppi omogenei in base a criteri quali sesso, età, residenza, interessi, comportamenti e/o simili.

Fase 2 – Targeting: sceglie uno o più gruppi su cui concentrarsi. Si tratta di quelli che offrono maggiori probabilità di rispondere positivamente alla campagna. Quindi pianifica le attività di marketing di conseguenza.

Fase 3 – Profilazione – raccoglie dati dettagliati sul target e crea profili completi e precisi delle persone, al fine di personalizzare il messaggio e l’offerta, aumentando le probabilità di successo della campagna.

Il ruolo dei Dati nel Targeting e nella Profilazione

Un elemento chiave sia per il targeting che per la profilazione è l’uso dei dati.

Nel targeting, i dati possono provenire da una varietà di fonti, quali analisi dei social media, attività di social media monitoring e CRM (Customer Relationship Management), sondaggi, ricerche di mercato e altro ancora.

I dati per la profilazione possono includere, invece, informazioni provenienti dai cookie, dai social media, dalle transazioni di e-commerce, dalle email e da programmi di fedeltà, oltre che dati di terze parti, ad esempio quelli forniti da servizi di data enrichment.

E’ bene sottolineare che la raccolta e l’uso dei dati personali devono essere sempre gestiti con attenzione per rispettare la privacy degli utenti e conformarsi alle normative GDPR. È fondamentale che le aziende siano trasparenti riguardo a quali dati raccolgono e come li utilizzano. Gli utenti devono essere informati e dare il proprio consenso prima che i loro dati vengano raccolti e analizzati per scopi di profilazione.

Un buon Social Media Manager deve essere in grado di bilanciare la necessità di personalizzazione con il rispetto della privacy.

L’Importanza di Targeting e Profilazione nel Social Media Marketing

L’importanza di questi due concetti del glossario del Social Media Manager sta, dunque, nel fatto che il targeting consente di indirizzare una campagna a un pubblico specifico e la profilazione permette di personalizzare il messaggio in modo estremamente dettagliato, aumentando le probabilità di successo.

Capire la differenza tra questi due concetti e sapere come utilizzarli in modo complementare è una competenza che oggi è indispensabile per chi lavora nel Social Media Marketing. Il successo di una campagna dipende infatti dalla capacità di comprendere il proprio pubblico, con i suoi interessi, bisogni e desideri specifici.

Per un Social Media Manager, la capacità di comprendere e applicare correttamente queste tecniche non è solo una competenza utile. E’ una vera e propria arte, che può fare la differenza tra un piano efficace di marketing e uno destinato al fallimento. In un settore in cui i dati giocano un ruolo sempre più importante, dunque, il Social Media Manager che sa come raccoglierli, analizzarli e utilizzarli in modo etico e strategico ha un vantaggio competitivo significativo.

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