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Parlare di vino su Instagram: ecco gli hashtag da utilizzare
6 Dicembre 2018
Con i suoi 19 milioni di utenti attivi ogni mese solo in Italia, Instagram è il social media del momento. Soprattutto per chi vuole individuare i trend di settore e gli influencer adatti a promuovere i propri prodotti.
Questo è valido anche per i molti produttori di vino della penisola che, negli ultimi 4 anni, hanno triplicato la propria presenza su Instagram! Davvero una bella vetrina che, per essere sfruttata appieno, ha bisogno dei contenuti giusti.
Come raggiungere, dunque, un pubblico di appassionati, far crescere la popolarità del proprio brand e, magari, far crescere le vendite? Belle fotografie, costanza, investimenti e, per finire, gli hashtag giusti per far volare i “like” alle foto. Quali sono? Lo scopriamo insieme ad alcuni consigli per migliorare il tuo feed.
Vino su Instagram: 5 consigli per cominciare
Prima di addentrarci nel mondo degli hashtag più efficaci per parlare di vino su Instagram, facciamo un passo indietro. Abbiamo raccolto cinque consigli per chi, per lavoro o per passione, si approccia a Instagram mettendo al centro il “nettare degli dei”.
Fotografie esteticamente curate e armoniche
L’aspetto visivo, su Instagram, prevale sul testo e questa è, insieme alla fruizione quasi esclusiva da mobile, la caratteristica che lo definisce e differenzia dagli altri social media. Per questo, ça va sans dire, pubblicare fotografie e grafiche belle è un must. L’immagine dev’essere curata e di qualità, scattata con il cellulare o con una macchina fotografica, ma studiata nell’inquadratura e luminosa.
Un’idea è quella, per esempio, di Villa Sandi (@villasandi) che pubblica le fotografie a gruppi di tre, aggregate per tema, palette cromatica e soggetto. Un modo interessante per coinvolgere il pubblico e “allestire” la vetrina che Instagram rappresenta per questa storica azienda.
Mostra il prodotto, racconta l’esperienza
Anche se i social, nel corso degli anni, si sono trasformati in spazi dedicati al business e all’informazione, non dobbiamo dimenticare che nascono per intrattenere. Ecco, dunque, perché quando selezioniamo fotografie e video per il nostro account Instagram non dobbiamo dimenticare che non stiamo solo pubblicizzando una bottiglia.
L’emozione conta, e il modo più efficace per entrare in contatto con il proprio pubblico è condividere un’esperienza. Un po’ come fa Mionetto Prosecco (@mionetto_prosecco) con questo post, sicuramente molto costruito, ma capace di suggerire un momento di gioia e spensieratezza. Reso tale anche grazie alle bollicine del loro vino.
Dietro le quinte: la sincerità paga
Raccontarsi è una delle sfide più complicate per chi è abituato a lavorare sodo la terra ed evitare, istintivamente, i riflettori. Questo, però, non deve trasformarsi in un blocco. I social nascono per entrare in relazione e una maniera spesso efficace per aprire un dialogo con i fan è proprio aprire una finestra sul “dietro le quinte”.
Quale mezzo può questo meglio delle fotografie? Mostra i vigneti, i panorami, i volti di chi fa sì che il vino arrivi fino alla tavola. C’è chi, come la Cantina Fongoli (@cantina_fongoli) mostra la vendemmia, e chi come il Consorzio Roero (@consorzioroero) si fa carico del racconto delle aziende del suo territorio, aiutando i vignaioli a metterci la faccia.
https://www.instagram.com/p/BoeQGXOHsZ9/
Cerca di essere unico e non comprare i follower!
È notizia di pochi giorni fa che Instagram andrà a bannare gli utenti che ricorrono all’acquisto di like e follower. Va da sé che questa pratica è da evitare. Soprattutto se impiegata per crescere in poco tempo e senza curare il proprio pubblico.
Meglio meno follower che crescono lentamente, ma sono interessati a ciò che pubblichi. Trova, piuttosto, un elemento distintivo del tuo profilo e ripetilo fino a renderti riconoscibile. Un esempio sono le fotografie delle bottiglie e delle tonalità calde della Tenuta Villanova (@tenutavillanova). Oppure il logo, centrato e discreto, in tutte le immagini dell’azienda Il Roncal (@ilroncalvini).
Cura la tua community
Ultimo consiglio: non dimenticare che i social non sono una vetrina vuota e fredda. Nascono per mettere in relazione le persone, per questo usali per instaurare relazioni.
Parla, segui e commenta i post di chi fa parte della tua stessa nicchia. Cerca chi sono gli utenti che si occupano di vino nella tua zona, mappa gli influencer, monitora chi parla di te. Non dimenticare i clienti, chi già ti conosce, chi ti ha appena scoperto. Il passaparola resta un modo onesto per crescere. E non dimenticare di repostare gli scatti più belli dove vieni taggato!
Gli hashtag per il vino
Veniamo al dunque: come scegliere gli hashtag giusti per raccontare il tuo vino. Parti da te: inventa uno o due hashtag che identificano la tua azienda e usali per ogni post. A seguire, meglio evitare tag generici che non permettono di arrivare al proprio target.
È più efficace puntare dritti l’attenzione sul mondo del vino, con hashtag specifici in inglese e in italiano. Ecco alcuni dei più utilizzati in inglese:
#wine #winelover #winetasting #winery #winetime #winelovers #wineCountry #wineoclock #Winestagram #wines #wineporn #winebar #wineglass #winelife #winenight #wineanddine #winetour #winecellar #winegeek #winebottle #winemaker #wineoftheday #winesofinstagram #winelove #winestagram
Mentre in italiano, si può provare con:
#vinorosso #vinobianco #vinoitaliano #vinotime #vinobiologico #vinoplease #degustazione
Non meno importanza per raggiungere un pubblico sul territorio sono gli hashtag locali. Si può partire da un semplice # seguito dal paese dove ci si trova, fino ad affinare la ricerca grazie ai geotag e alle community di Instagrammer. Igers Italia, per esempio, è presente su tutto il territorio nazionale. Partire dai loro hashtag locali può essere un buon modo per trovare utenti tutti attorno a te.
Altrettanto successo hanno gli hashtag stagionali, soprattutto abbinati alle foto paesaggistiche. Si parte dai più semplici #spring o #inverno, fino a soluzioni più creative come #autumn4igers inventato da @eziomrlifestyle oppure #autunnonelsacco di @p.ivanelsacco.
Certo, la scelta degli hashtag (al massimo 30 per ogni post) non è una scienza esatta. Il consiglio è di sperimentare, evitando di ripetere sempre gli stessi fino a trovare l’equilibrio più giusto, quello che fa per te.