Comunicazione
Perché Google non può essere il media monitoring del tuo business?
16 Gennaio 2018
Google ha sviluppato negli anni numerose applicazioni gratuite, create per agevolare e fidelizzare gli utenti.
Il successo di questa strategia è visibile a tutti.
Oggi Google è il motore di ricerca preferito dalla maggioranza degli utenti, così come Gmail è la casella di posta elettronica che tutti hanno.
C’è però una cosa sulla quale Google non riesce a competere: Google Alert. Il monitoraggio dei media gestito da un professionista è tutta un’altra cosa.
Come funziona Google Alert? Impostando una parola chiave all’interno della sezione news di Google è possibile creare un avviso per far arrivare ogni giorno una sorta di rassegna stampa alla propria mail.
Ma perché Google Alert non è adatto per le aziende?
Se il tuo business è appena nato e hai necessità di avere un’idea delle notizie che potrebbero citarti, Google Alert può essere un buon inizio. Soprattutto per le prime fasi di start up, quando serve un sistema gratutito per “tappare i buchi”.
Ma se gestisci o lavori per un’azienda strutturata, affidarsi al servizio offerto da Google non è consigliabile per diversi motivi.
Prima di tutto, permette di visionare solo ed esclusivamente gli articoli web. Non comprende quindi monitoraggio di media come televisione, radio, giornali cartacei ma soprattutto dei social media.
Un’azienda come L’Eco della Stampa, invece, fornisce un monitoraggio completo di tutti i media. Non bisogna infatti dimenticare che la televisione è ancora il mezzo più seguito in Italia.
Mentre i social media sono particolarmente utili per sondare il sentiment dei clienti. Questo mezzo permette di creare un servizio clienti ad hoc, di ricercare i prodotti venduti, oltre a dare la possibilità di svolgere lead generation e advertising. Tagliare fuori i social sarebbe quindi perdere il controllo di un tassello importante del proprio marketing.
In generale, dimenticarsi di monitorare i mezzi di comunicazione che potrebbero parlare di noi sarebbe un grave errore. Potremmo infatti ricavarne un’immagine completamente diversa rispetto alla realtà, del business che gestisci.
La scelta delle parole chiave
Chiunque abbia usato almeno una volta nella vita Google Alerts sa che il resoconto fornito è la somma delle ricerche fatte dal famoso motore. Ma gli utenti che visitano un articolo potrebbero non passare mai da google, provenendo piuttosto da condivisioni sui social media o altri motori di ricerca.
Un primo passaggio da fare quando si parla di media monitoring è scegliere le parole chiave giuste.
Nonostante si conosca a fondo la propria attività, spesso non si ha ben chiaro in mente quali siano i giusti criteri per ricercare news e informazioni. Google Alerts non facilita il compito, proponendo al lettore una rassegna molto ampia e generica.
Questo avviene perché ad effettuare la ricerca non è un sistema ad hoc, ma un computer che filtra secondo criteri estremamente generici. Spesso la ricerca comprende risultati per nulla consoni rispetto a quanto si stava cercando.
Affidarsi ad esperti vuol dire innanzitutto avere la possibilità di esporre gli obbiettivi del monitoraggio ad un consulente, che conosce bene il settore e quindi sa fornire le informazioni corrette per scegliere le giuste parole chiave da utilizzare.
La rassegna e l’analisi dei media, vengono redatte e revisionate da team di esperti per fornire solo quanto realmente di interesse, mantenendo quindi una rassegna di qualità eccellente che permette di risparmiare tempo e dedicarsi solo alle cose realmente utili.
L’Eco della Stampa fornisce un monitoraggio completo di tutti i mezzi di comunicazione. Si potrà pertanto dedicare il tempo che prima era necessario a fare la ricerca delle notizie di tv, radio, carta stampata e social, ad attività utili alla crescita della propria azienda.
Assistenza telefonica con operatori esperti
Rapportarsi con operatori che rispondono direttamente al telefono per qualsiasi necessità è un vantaggio non indifferente. I tempi non si allungano e si può rimediare subito ad eventuali errori.
Soprattutto per il monitoraggio di parole chiave (nomi di aziende o persone) che si prestano ad omonimie o citazioni fuori contesto.
L’Eco della Stampa offre infatti a tutti i suoi clienti assistenza continua, dalle 6 del mattino fino a mezzanotte, per la risoluzione di qualsiasi problematica. Ogni giorno rispondiamo telefonicamente e via mail a tantissimi comunicatori, provando ad accontentare tutti.
Ti stai ancora chiedendo perché dovresti scegliere di pagare un servizio professionale per gestire il tuo monitoraggio dei media?