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Il futuro del business digitale: intervista a Irene Boni
1 Settembre 2022
Possiamo chiamarle community o reti, il senso è il medesimo: stare all’interno di un digital business in cui ci siano valori e obiettivi condivisi. Questi sono anche i nuovi presupposti in un mondo digitale dinamico e in fermento: da una parte giovani professionisti che cercano progetti in cui credere e che producano valore per se e per la società. Dall’altra aziende che cercano talenti, personale formato, specializzato, soprattutto nel mondo digitale. Tutto rivolge attenzioni alla digitalizzazione. Un mondo, quello del digitale, vasto che ogni giorno propone nuovi spunti e chiede nuove risorse per un utilizzo ottimale, come vedremo a breve nell’intervista a Irene Boni, Talent Garden. Così vasto che darsi delle priorità è complesso.
A l’Eco della Stampa sappiamo bene che i dati sono alla base dello sviluppo di strategie aziendali e di feedback sull’efficacia di quelle già in atto. Riportate anche nel contesto della digitalizzazione. Essere presente in 12 paesi e poter contare su una community di 4.500 innovatori è una fonte autorevole di molti dati su come si stia muovendo il mondo del digital business sia per i professionisti sia per le aziende. Stiamo parlando di Talent Garden, il più importante operatore europeo di digital education con cui L’Eco della Stampa ha stretto una partnership già da qualche anno. Il suo focus? Dati, marketing, design, coding, digital HR e business. Abbiamo raggiunto la sua CEO, Irene Boni, per parlare di alfabetizzazione digitale, informazione e Web 3.0.
Che cos’è l’alfabetizzazione digitale
Lei si occupa di digitale da anni sviluppandone potenziale ed applicazioni. Quando si parla di alfabetizzazione digitale cosa si intende? “Si intende la capacità di utilizzare i nuovi strumenti e le nuove modalità di lavoro portati dalla digitalizzazione. Comprensione e approccio al digitale, oggi più che mai, vanno di pari passo a inclusione e innovazione. Questo vale tanto per le aziende quanto per i professionisti – soprattutto in questa fase in cui formazione continua, upskilling e reskilling sono passaggi obbligati – così come nel quotidiano. Conoscere significa poter essere parte attiva e consapevole di una società digitalizzata che ha l’ambizione di esserlo ancora di più nei prossimi anni. Basti pensare che gli ingenti fondi stanziati del PNRR vanno tutti in questa direzione”.
Informazione e dati base strategica
L’evoluzione digitale ha cambiato il modo di fruire l’informazione: in che modo si potrebbe prendere il meglio delle due cose? “La digitalizzazione ha certamente cambiato le modalità di accesso all’informazione che grazie alle nuove piattaforme e ai social oggi riesce ad intercettare i giovani. Questo però non basterebbe se non venisse usato anche uno stile di comunicazione coerente con i propri follower. Will, in questo senso, ne è un esempio di successo. Oggi tutti hanno la possibilità di essere sempre aggiornati, in tempo reale, con qualunque cosa accade qui come dall’altra parte del mondo. Ma la velocità e la facilità di accesso non devono far venire meno la capacità di approfondimento per comprendere davvero ciò che si legge”.
Quanto il monitoraggio dei media, inclusi i social, influiscono nel suo lavoro, nelle sue analisi e decisioni? “È fondamentale, per capire cosa ricerca il nostro target, è avere coraggio e intuito ma sulla base di evidenze. Sicuramente i social sono un canale importante ma molto del lavoro fatto si basa sullo studio e analisi di altri parametri – da analytics ad evidenze delle ricerche SEO – attraverso i quali ascoltiamo cosa cercano le persone e rintracciamo trend emergenti al fine di portare sul mercato un’offerta attuale e sempre innovativa”.
Metaverso, NFT, cripto valute diventeranno di massa?
Metaverso, NFT e cripto valute: in molti ancora non ne capiscono l’utilità personale e di business. Dove vede la loro applicazione efficace e in che tempi diventeranno di massa? “Anche quando si iniziava a parlare di Internet molti non ne vedevano l’utilità ma oggi chi penserebbe ad un mondo senza? Questi sono i trend del futuro e il fatto che grandi aziende vi stanno già investendo è la conferma che il fenomeno in corso è inarrestabile. Le nuove generazioni vivranno nel Metaverso. Convinti di questo in Talent Garden siamo già al lavoro con progetti e corsi incentrati su questi nuovi asset”.
In conclusione
Formazione, intuito, coraggio. Queste tre parole potrebbero riassumere la conditio sine qua non per operare nel digitale. Per non fare salti nel vuoto la CEO di TAG è stata chiara, servono dati e capacità di analisi. Esattamente quello che ogni giorno l’Eco della Stampa mette a vostra disposizione.
Chi è Irene Boni
Un’importante esperienza nel mondo del digitale e dell’organizzazione di impresa. Dopo una laurea in Economia Politica e un Master in Business Administration conseguito alla Columbia University di New York, inizia la sua carriera in Procter & Gamble e McKinsey & Co. e prosegue in YOOX NET-A-PORTER Group. È consigliere indipendente nei CdA di Safilo Group S.p.A., Axerve, Hype e Laminam e membro di ANGELS4WOMEN. Da novembre 2021 è Amministratore Delegato di Talent Garden.