Digital Marketing
Instagram nasconde i like, e adesso?
21 Luglio 2019
I più attenti già se lo aspettavano da tempo, ma è solo da pochi giorni che Instagram ha avviato anche in Italia una funzione test che prevede la “cancellazione” della visibilità dei like. In altre parole, il social ormai controllato da Mark Zuckerberg sta sperimentando un’opzione per cui, sotto alle foto, non sarà più possibile vedere quante persone sono passate di lì lasciando un cuoricino. Una mossa per “far concentrare i follower sui contenuti”, come dichiara Instagram stesso, una strategia efficace per mettere a tacere i sistemi di acquisto di like oppure una mossa come un’altra che sposterà il mercato, penalizzando chi genera engagement reale?
Instagram toglie i like sotto alle foto: come funziona il test?
Tra mercoledì 17 luglio e giovedì 18 un gruppo variegato di account Instagram in Italia hanno ricevuto una notifica direttamente dal social che segnalava che, da quel momento, non sarebbe più stato visibile all’esterno il numero di like sotto ad ogni post.
Dopo essere stata testata anche in altri paesi, è arrivata dunque anche in Italia questa sperimentazione che, per gli account selezionati, non è reversibile. Ma cosa significa che non si vedrà più il numero di like?
Sotto a ogni fotografia, gli utenti potranno vedere che a “@nomeutente e altri” piace quella fotografia, mentre il proprietario dell’account avrà ancora modo di accedere alle statistiche complete, incluso il numero di persone che hanno messo mi piace al post. La cifra viene, quindi, sostituita dal semplice elenco degli account che hanno apprezzato la fotografia: non viene, dunque, cancellata in toto la possibilità di “contare”, ma viene messa in secondo piano la componente quantitativa.
L’obiettivo di questa modifica è spiegato da Tara Hopkins, Head of Public Policy Emea di Instagram:
Vogliamo che Instagram sia un luogo dove tutti possano sentirsi liberi di esprimere se stessi. Ciò significa aiutare le persone a porre l’attenzione su foto e video condivisi e non su quanti Like ricevono.
L’iniziativa sembra, dunque, confermare l’azione di questo social che, ben consapevole dei vari di sistemi di compravendita di fake follower, follow/unfollow, BOT e POD, vorrebbe riportare tutto su canali di autenticità. Tuttavia non tutti gli addetti ai lavori sono convinti che in questo modo si otterrà l’obiettivo dichiarato.
Meno like, più contenuti
Ci sono influencer che hanno accolto con timida fiducia questo cambiamento. Sposano, in poche parole, la linea di Instagram sostenendo che, dal momento che il numero di like a un post non sarà pubblico, questo li renderà più liberi di potersi esprimere e meno vincolati a logiche numeriche.
Immaginano che saranno altri i fattori che faranno la differenza agli occhi di un’azienda che desideri investire nell’influencer marketing e che sarà effettivamente la qualità del contenuto proposto a fare la differenza dal punto di vista commerciale. Senza like, l’obiettivo è ribadire e rafforzare l’idea che “content is the king”, mettendo in disparte un dato che da molti è stato considerato tossico e meramente di vanità.
Come misurare l’engagement?
Ci sono, tuttavia, opinioni di persone ed esperti che hanno accolto questo test con maggiore preoccupazione e un pizzico di cinismo. Il problema sollevato riguarda, in primo luogo, i parametri attraverso cui valutare l’efficacia o meno di un post.
Da un lato, in caso di collaborazioni, restano a disposizione le Insights che possono essere condivise (ma anche falsificate – come addetti ai lavori denunciano da tempo) direttamente con i clienti. Dall’altro potrebbero assumere più rilievo i gruppi di scambio e acquisto dei commenti, i cosiddetti POD.
Cambiando la metrica di riferimento per la valutazione del successo di un account, infatti, con ogni probabilità variano anche i modi per gonfiare le proprie performance. Il vecchio adagio “fatta la legge, trovato l’inganno” calza a pennello e, come alcuni influencer hanno già ipotizzato commentando la notizia, ciò che potrebbe accadere è che ci sarà un calo di acquisto di like sulle foto, e una crescita del mercato dell’acquisto dei follower e dei commenti.
Come riconoscere i follower “gonfiati”
Del resto, se attualmente una delle tattiche suggerite per rendersi conto se un account ha acquistato o meno seguaci è proprio quella di comparare il numero di follower con i like per foto. Scomparendo il secondo dato, potrebbe venire a mancare un parametro utile. È anche vero che, a quanto sembra, continueranno a funzionare sistemi di analisi come Ninjalitics che mostra, per esempio, l’Engagement Rate che, quindi, continuerà ad essere potenzialmente utile per comprendere l’autenticità dell’attività di un account o meno.
Mentre, dunque, gli influencer di alcuni paesi tra cui l’Italia si affacciano con non pochi dubbi a questa novità, a noi non resta che continuare a monitorare la situazione per capire se prevarrà effettivamente il contenuto oppure se sarà un nulla di fatto. Nel frattempo attenzione, però, come segnala Franz Russo, in Canada (che è stato il primo paese dove è partita la sperimentazione a fine maggio) i like sono tornati.