Comunicazione
Comunicazione umoristica: il modello Legolize
22 Aprile 2022
La comunicazione umoristica si è sviluppata negli ultimi anni, soprattutto con l’ascesa dei social, come una nuova ed efficace leva di marketing. Su piattaforme come Facebook, Instagram, Twitter e TikTok, infatti, i contenuti umoristici riescono a creare un alto livello di coinvolgimento per gli utenti, i quali apprezzano leggere e ripubblicare sui propri profili post in grado di strappare un sorriso. Nell’articolo di oggi, approfondiamo la tematica con la partecipazione di Mattia Marangon e Legolize.
Meme, GIF, video e vignette divertenti possono essere ricondivisi anche milioni di volte se particolarmente azzeccati. Una delle chiavi che permette a un post umoristico di avere successo nel mondo digitale è riuscire a intrattenere, sia pure per pochi secondi, la propria audience. In caso di successo, tale strumento può permettere un notevole aumento d’immagine per l’autore, sia esso un semplice utente o un’azienda.
Per questa ragione sono sempre di più le imprese pronte a puntare su questo modello unconventional di pubblicità per i propri prodotti e servizi. L’engagement potenziale offerto da questi contenuti può infatti comportare dei risultati riscontrabili in maniera oggettiva, come un sensibile aumento delle vendite.
Comunicazione umoristica: come funziona?
L’umorismo può essere considerato anche uno strumento molto valido nell’ambito delle relazioni interpersonali e, quindi, nella costruzione della propria reputazione personale. Da uno studio condotto dal Bell Leadership Institute, società di consulenza attiva nel settore dell’istruzione per dirigenti di imprese, è emerso quanto il sense of humor sia una delle qualità più ricercate nei leader.
Questa modalità di comunicare garantisce, secondo l’analisi, diversi vantaggi. Tra questi, quello di suscitare entusiasmo nelle persone del team nel raggiungere un traguardo e trasmettere e definire efficacemente un obiettivo. La naturale conseguenza di un approccio di questo tipo è creare un ambiente di lavoro confortevole e, quindi, un aumento della produttività.
Ovviamente, come in ogni forma di comunicazione è necessario sviluppare un know-how specifico anche in questo campo. L’improvvisazione o la poca conoscenza rischiano infatti di generare più danni che altro compromettendo la propria immagine e dando origine a conseguenze, anche molto negative, per il proprio brand.
Come impostare una comunicazione umoristica
Se nella vita privata può capitare di fare una battuta che non viene apprezzata dalle persone a cui è rivolta, senza che però questo porti a particolari contraccolpi, il discorso cambia sensibilmente in uno scenario in cui ci si rivolge a potenziali consumatori. Ad esempio, in caso di negligenza o superficialità nel trattare un tema sensibile, le ripercussioni potrebbero essere particolarmente serie e si dovrebbe ricorrere a contromisure gravose per recuperare una reputazione costruita negli anni.
Allo stesso modo, un commento o una frase umoristica considerata fuori luogo potrebbe mettere a rischio anche un ambiente lavorativo. L’autore rischierebbe di perdere in questo modo la propria autorità all’interno del gruppo.
Rispetto al passato, sono sicuramente meno definite le aree in cui può essere utilizzata la comunicazione umoristica. In passato si pensava ad esempio che questa non si sposasse bene in ambito B2B. Ultimamente invece il trend è cambiato ed è stato possibile osservare anche nella comunicazione tra azienda-azienda, esempi altamente efficaci.
Una società può emergere rispetto alle altre per la propria capacità di saper veicolare un messaggio professionale utilizzando un tono leggero, ma non per questo banale o piatto. In questo caso più che mai è necessario maneggiare con cura questo strumento che potrebbe rivelarsi facilmente un boomerang. A tal proposito uno strumento necessario per controllare i risultati è sicuramente quello del social media monitoring.
Il caso Legolize
Chi ha perfezionato lo stile, tanto da diventare un benchmark della comunicazione umoristica è senza dubbio Legolize. Si tratta di una pagina Facebook nata nel 2016 come autrice di vignette umoristiche con protagonisti i LEGO. Legolize si è successivamente ampliata sempre di più, sbarcando anche su Instagram, Twitter, LinkedIn e, più recentemente, TikTok. Sommando il pubblico raggiunto sui diversi social, il progetto ideato da Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro può contare attualmente su un pubblico di oltre 1,5 milioni di follower.
Il successo di Legolize ha permesso ai fondatori di ampliare i loro servizi, fino a diventare un’agenzia di consulenza di content marketing. A parlare dei risultati raggiunti da Legolize è stato Mattia Marangon in occasione della puntata del webinar de L’Eco della Stampa #ECOffee trasmessa in streaming lo scorso 27 ottobre.
Durante il suo intervento, rispondendo a Luigi Beretta e ai diversi quesiti posti dagli utenti, Mattia Marangon ha così svelato alcuni segreti dietro il successo di Legolize. Spostando indietro le lancette fino al 2016, Marangon ha rivelato quali sono stati i presupposti che hanno dato vita all’idea. “Il progetto è nato durante la mia esperienza lavorativa in uno studio di commercialisti. Probabilmente proprio la mancanza di creatività nel lavoro quotidiano mi ha permesso di riversare la mia completa inventiva nel progetto”.
Oltre a questo retroscena, Mattia Marangon ha affermato come da subito l’intenzione fosse quella di “creare un progetto umoristico riconoscibile”. Per tale ragione i LEGO si prestavano perfettamente a questa visione, poiché “tutti li conoscono e inoltre le espressioni rimangono impassibili. Qualsiasi cosa succeda”.
I segreti dietro al successo raccontati da Mattia Marangon
Da questo concept sono nati i protagonisti Ugo Legozzi, Pina, Baffo, i quali “aiutano a far affezionare gli utenti e creare una community. La fidelizzazione degli utenti ha portato a far crescere l’audience, la quale è il nostro maggior asset per conquistare potenziali clienti”.
Infatti, dopo la parentesi da commercialista, oggi Mattia Marangon si è affermato come consulente di marketing, sia individualmente che con la stessa Legolize. Il numero impressionante di follower è uno dei migliori biglietti da visita per aziende che scelgono di rivolgersi a loro per impostare una campagna social efficace.
Nel corso dell’intervento non mancano alcuni piccoli consigli su come impostare una strategia di comunicazione tenendo conto delle peculiarità che contraddistinguono le diverse piattaforme. Infatti, come sostiene l’ospite del webinar de L’Eco della Stampa “Bisogna tener conto del social per personalizzare la linea editoriale. Tuttavia, l’utilizzo dello stesso Tone of voice ci permette di essere riconoscibili su qualsiasi social media pubblichiamo”.
Una delle sorprese è il seguito ottenuto su LinkedIn, considerato il social per eccellenza delle aziende e quindi il più serio. Nonostante ciò, “il format meno istituzionale ci ha permesso di toglierci grandi soddisfazioni anche su LinkedIn, permettendoci di entrare in contatto con aziende interessate a questo tipo di prodotti”.
Quella di Legolize è indubbiamente una testimonianza che conferma le potenzialità della comunicazione umoristica nel marketing, avendo ben in mente l’avvertenza di maneggiare questo strumento con estrema cura e consapevolezza dei rischi di cui si può cadere vittime. Per scoprire nel dettaglio i segreti del successo di Legolize, puoi guardare ora l’intervista on-demand sulla piattaforma Media Intelligence Arena.