Comunicazione
Social Media Policy: a cosa serve e come redigerla
9 Marzo 2022
Nell’era della comunicazione social le policy aziendali non possono esimersi dal regolamentare la presenza dei brand sui social media. La Social Media Policy dal punto di vista giuridico è una fattispecie di contratto, un regolamento aziendale che prevede una serie di sanzioni disciplinari per chi non lo rispetta ed è, come approfondiremo nelle righe a seguire, essenziale anche da un punto di vista di immagine e brand reputation.
Possiamo quindi definire social media policy il codice di condotta che regola la relazione su internet, in particolare sui social network, tra l’azienda e i suoi dipendenti oppure tra l’azienda e i suoi clienti esterni.
Innanzitutto è importante distinguere tra due tipologie di social media policy:
- Interna: regola l’utilizzo dei social media personali durante l’orario di lavoro da parte dei dipendenti
- Esterna: si rivolge a dipendenti, clienti, influencer, fornitori, collaboratori che si interfacciano con la pagina aziendale attraverso i propri profili privati
Si consiglia di utilizzare una social media policy interna differente per ciascun social media aziendale. È importante distinguere tra i vari canali che presentano diversi tone of voice e target di utenti.
L’obiettivo della Social Media Policy
L’obiettivo della social media policy è quello di evitare che la comunicazione online danneggi l’azienda. Il suo scopo è quindi tutelare la brand reputation aziendale e, al contempo, definire le modalità di interazione con la community esterna.
Il regolamento di social media policy deve essere messo per iscritto e sottoscritto dall’amministratore delegato, dal direttore del personale, e dal rappresentante sindacale. Inoltre, proprio come un contratto giuridico, è attiva solo dopo essere stata firmata da tutte le parti coinvolte quindi da dipendenti e collaboratori dell’azienda.
L’utilità della social media policy è tutelare l’azienda dai rischi in cui potrebbe incorrere utilizzando la comunicazione social. Ad esempio, eventuali contenziosi con i propri utenti, followers o dipendenti, oppure la perdita di dati sensibili. I possibili danni collaterali derivanti da una gestione mediatica scorretta sono molteplici e non devono essere sottovalutati.
Il cambiamento nel mondo della comunicazione
Fino a una decina di anni fa la comunicazione veniva amministrata esclusivamente dai grandi vertici dell’azienda. Ora non è più così, l’avvento dei social ha rivoluzionato la struttura piramidale classica facendo crollare le gerarchie di potere.
Il passaggio dalla comunicazione top down alla comunicazione bottom up vede protagonisti i dipendenti di un’azienda e non più esclusivamente i vertici.
Come redigere una Social Media Policy
Per prima cosa occorre sottolineare che il suo primo scopo è quello di evidenziare i valori del brand senza limitare la libertà di espressione dei soggetti coinvolti. Per redigerla è quindi necessario coinvolgere un legale specializzato in materia.
Il documento finale non dovrà essere indicativo o approssimativo, ma prescrittivo e preciso, in modo da non essere soggetto a interpretazioni opinabili.
Come si scrive una social media policy? Riportiamo di seguito le cinque linee guida fondamentali:
- Spiegare quali sono le motivazioni alla base della policy
- Indicare la funzione della pagina social
- Elencare le regole di comportamento
- Citare le sanzioni per chi non rispetta le regole
- Utilizzare uno stile chiaro e in linea con l’azienda
È importante ricordare che ogni policy aziendale è a sé stante e non può essere semplicemente copiata e incollata da quelle altrui. Una policy corretta deve opportunamente rispecchiare obiettivi e linguaggio del brand cui si rivolge.
L’importanza di una policy per la brand reputation ai tempi dei social
L’Eco della Stampa propone, a tal proposito, un servizio dedicato alle aziende clienti di social media monitoring, svolto naturalmente nel totale rispetto di regole e normative. Grazie al supporto di partner affidabili come L’Eco della Stampa quindi, che mette a disposizione delle aziende una serie di servizi puntuali e preziosi come l’attività di monitoraggio e analisi media per esempio, ciascuna realtà aziendale potrà impostare la propria linea di comunicazione professionale e strategica, evitando di incorrere in sgradite sorprese o in errori di gestione che potrebbero costare un caro prezzo all’azienda.
I social media dimostrano che ormai la percezione dei consumatori è un fatto imprescindibile per il successo di un brand sul mercato. Instaurare un dialogo il più possibile aperto con i propri consumatori è perciò fondamentale per incrementare le vendite. Quindi perché rinunciare alla presenza su Facebook, Instagram, Twitter o ancora Tik Tok?
Con una social media policy adeguata il mondo dei social non è più insidioso e oscuro, ma regolamentato da precise leggi e norme che tutelano azienda e consumatore in ogni fase della loro relazione virtuale.