Eventi e Società
Quante storie racchiuse in un profumo d’arancia e zenzero
31 Dicembre 2020
L’odore che ricordo di mio padre è quello di un albero di Natale, misto di cera spenta e di aghi d’abete bruciacchiati, del miele di alcuni dolci, della fragranza del tè e del panettone. Quel babbo, imperterrito fumatore di Capstan biondo e di trinciato moro, aveva un sapore antico e vegetale che riempiva i polmoni di forza quando lo abbracciavo.
Si deve ad una scrittrice di nicchia, Paola Masino, la migliore descrizione del Natale. Perché noi tutti, se pensiamo alla festa più attesa dell’anno, ne sentiamo subito i profumi. Anche in questi giorni che precedono l’Epifania, le fragranze sono la colonna sonora delle nostre ferie. Dalla buccia dei mandarini, che un tempo si posavano sulla stufa a legna, ai biscotti pan di zenzero, alla corteccia resinosa dell’abete, ogni aroma contribuisce a rendere speciale questo periodo.
La memoria olfattiva
Non dobbiamo meravigliarci se ciascuno conserva dentro di sé ricordi che esprimono il profumo del Natale. L’olfatto è l’unico tra i cinque sensi che riesca ad andare così a fondo nella memoria, che ci aiuti a ricostruire le origini delle emozioni del passato, facendo riaffiorare momenti significativi.
Un fenomeno che non avviene per caso, perché la percezione degli odori è legata all’ippocampo, quella parte del cervello che gestisce i ricordi, e all’amigdala, che governa le emozioni. Le immagini olfattive, rispetto a quelle visuali, non invecchiano, rimangono intatte e riaffiorano decenni dopo con la freschezza del primo giorno.
Una caratteristica dei profumi, quella di far viaggiare con la mente, che la letteratura ha colto. Nel romanzo “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust, il protagonista fa un salto nella sua infanzia, assaggiando una madeleine, accompagnata da un tè al tiglio. Da quando lo scrittore francese pubblicò la sua Recherche nel 1913, si parla proprio di sindrome di Proust per sottolineare come gli odori siano in grado di richiamare episodi autobiografici in modo estremamente vivido e dettagliato.
L’odore delle feste
Il naso internazionale Sergio Momo, originario di Torino e fondatore del brand di lusso Xerjoff, ha catalogato le sfumature olfattive che ci accompagnano nel mese di dicembre:
- la neve in città si mescola alle foglie ed il suo odore si sprigiona grazie al calore del motore di un’auto appena parcheggiata;
- l’effetto cantina proviene dal vecchio albero di Natale, sintetico e polveroso, tenuto all’umidità per undici mesi;
- i regali “sanno di nuovo”, il loro packaging rilascia sensazioni che, inconsciamente, rassicurano. I prodotti d’elettronica, addirittura, possiedono un proprio DNA olfattivo: freddo, tecnico e preciso;
- la carta patinata emana un mix di note chimiche, che variano in base al colore e alla texture;
- il pranzo di Natale è una “danza olfattiva”, perché offre mille sfaccettature di aromi, da quello della pasta fatta in casa, al muschio bianco della tovaglia di fiandra appena stirata;
- i parenti stretti o quasi. Anche il rossetto della zia, “in procinto di colpirci con l’inevitabile ed irritante bacio sulla guancia” fa Natale!
L’idea regalo più gettonata
Tra i doni da mettere sotto l’albero c’è sempre un profumo, apprezzato, soprattutto, dal pubblico femminile. Quali sono state in questo Natale le fragranze di tendenza, maggiormente regalate ad amiche o compagne?
- Voce viva di Valentino, ultima creazione olfattiva della maison, che ha scelto come testimonial la cantante Lady Gaga. Le note di neroli e di gardenia gialla si fondono in un profumo floreale, dal packaging che presenta le tradizionali borchie Rockstud.
- For her di Narciso Rodriguez, un evergreen a base di rosa, pesca e muschio; nato nel 2003 dall’incontro con Shiseido, l’eau de toilette “for her” (scritto in minuscolo per volere dello stilista, che ha fatto la stessa scelta per il suo logo) cela la passione per un prezioso olio egiziano.
- J’adore di Christian Dior è racchiuso in un flacone-gioiello a forma di anfora, una sorta di silhouette ideale del corpo femminile; contiene note di gelsomino e rosa di Grasse, città simbolo della profumeria Dior. Dal 2004 l’attrice Charlize Theron è il volto ufficiale dell’eau de parfum.
- Bloom di Gucci, la prima fragranza donna ideata da Alessandro Michele, assieme al maestro profumiere Alberto Morillas, è a base di accordi fioriti in cui spicca il rarissimo caprifoglio cinese. Tre le testimonial: le attrici Dakota Johnson e Hari Nef, l’artista Petra Collins, che incarnano la nuova estetica del marchio.
- Good girl di Carolina Herrera, un mix di gelsomino e tuberosa si fonde con la fava tonka tostata e il cacao. Ideata dal naso Louise Turner, si tratta di un profumo dal design unico: una scarpetta con tacco a spillo dorato, che non passa inosservata!
- My way di Giorgio Armani è il manifesto di un nuovo approccio al vivere, seguendo in libertà il proprio percorso nel rispetto di sé. Dal tappo blu notte, il nuovo profumo di re Giorgio è composto da tuberosa e fiori d’arancio, bergamotto e muschio bianco. Protagonista della storia che racconta la filosofia del brand è l’attrice Adria Arjona.
Il primo podcast italiano dedicato ai profumi
Vanessa Caputo, laureata in ingegneria gestionale e penna per oltre dieci anni di magazine femminili, come Gioia, Marie Claire, Io Donna, assieme al profumiere e store manager Andrej Babicky, ha dato vita, lo scorso marzo, al primo podcast italiano dedicato allo storytelling delle fragranze, “Ti racconto un profumo”. La pagina Facebook conta già 1700 seguaci, su Instagram 1200, ma è su Spotify e YouTube che i due esperti stanno riscuotendo maggior successo. In questo spazio digitale, gli ascoltatori trovano recensioni, approfondimenti, interviste ad importanti nasi, a collezionisti ed a consumer finali.
“Ti racconto un profumo” – ci spiega Vanessa – nasce dal desiderio di parlare di profumi in modo diverso rispetto alla tradizione. Più che sulle note, Andrej ed io ci concentriamo sulle emozioni che le fragranze suscitano e sul loro potere di evocare ricordi. Proponiamo contenuti differenti su ogni piattaforma. Su YouTube, ad esempio, pubblichiamo video-recensioni di fragranze, su Instagram abbiamo scelto di far narrare i profumi, in modo ironico, ai nostri gatti! Su Facebook, invece, postiamo anche articoli di approfondimento, che sono pubblicati su Beautyscenario.com, il sito di lifestyle che ho fondato.
Stiamo suscitando grande interesse, anche perché di profumi si parla poco e, generalmente, in modo troppo tecnico, con un linguaggio in cui il consumatore non si identifica. Questo aspetto me lo hanno fatto notare anche i miei followers, quando ho iniziato a scrivere dell’argomento sul mio account Instagram. Il feedback del pubblico che ci segue per adesso è molto positivo, ragazze e ragazzi apprezzano il nostro lavoro da divulgatori e ci dicono che parliamo di profumi in modo tale che loro riescono a visualizzare la fragranza”.
Ringraziamo Vanessa Caputo per il suo contributo e vi consigliamo di seguire le sue lezioni. Se farete tesoro dei suoi insegnamenti, quando regalerete un profumo saprete di avere reso il destinatario protagonista di una lunga storia!