Comunicazione
Brand identity, poesia e artigianato: a tu per tu con Elena Tuan di Misia
6 Agosto 2020
Unire poesia e artigianato in un progetto femminista, ecologista e innovativo che si racconta (anche) attraverso i social. Questo è l’obiettivo di Misia, un piccolo brand artigianale nato poco più di un anno fa in Friuli Venezia Giulia, ma capace di coltivare una community attiva e partecipe.
Merito non soltanto della forza del progetto in sé, ma anche della strategia di comunicazione sviluppata dalla fondatrice, Elena Tuan. Classe 1993, esperienze di vita e lavoro in Europa e a New York, Elena è la mente e le mani di Misia. L’abbiamo incontrata per scoprire come abbia sviluppato la brand identity di Misia e quali siano i segreti della sua community.
Creatività su Instagram
Misia – da Artemisia Gentileschi, pittrice rinascimentale – è un innovativo progetto di artigianato e poesia ideato per celebrare la creatività al femminile e stimolare una riflessione sulla poesia e sulle donne nella letteratura e nella società. Tutto nasce, come racconta Elena, dalla consapevolezza che, anche nelle più vaste antologie, lo spazio riservato alle poetesse è marginale, da qui l’idea di associare i componimenti poetici a qualcosa di tangibile, un braccialetto realizzato interamente a mano.
In questo modo, le parole e il bracciale possono, insieme, arrivare anche laddove le antologie e le raccolte di poesie non arrivano. “Ma l’identità di Misia si è evoluta nel tempo”, precisa Elena che ci spiega come si tratti di un progetto in fieri che vuole fuggire i cliché. Per realizzare questa trasformazione, la giovane poetessa e artigiana ha deciso di modificare anche la comunicazione del suo brand, studiando un’immagine coordinata che rispecchiasse il messaggio da trasmettere.
È così che sono stati scelti i canali di sviluppo della strategia: un sito web per presentare il progetto nella sua globalità, un canale Instagram dove tra post, stories ed Instagram TV dare un volto e una voce a Misia. “Volevo che passasse l’idea che è un progetto contemporaneo, inclusivo e rivoluzionario. Uno spazio in ascolto ed evoluzione. Ho modificato, per esempio, la scelta delle immagini: prima le tonalità della comunicazione erano chiare e pallide, deliziose come ci si aspetta che una donna sia, poi ho preferito utilizzare la carta stropicciata come base per la scrittura e fotografie capaci di veicolare meglio i messaggi che voglio esprimere”.
La carta è stropicciata perché richiama il supporto su cui la poesia si scrive, il font rimanda alla scrittura a mano, il colore verde testimonia l’attenzione verso la sostenibilità ambientale. Con Gaia Baracetti, poetessa e scrittrice di Udine, Elena ha lanciato la linea eco dei braccialetti poetici: “Le poesie selezionate per questa linea parlano della bellezza pungente della Natura e, indirettamente, di sostenibilità. Con l’acquisto di una di queste confezioni, parte del ricavato viene investito per piantare nuovi alberi in Friuli Venezia Giulia”.
Femminilità contemporanea a 360°: la sfida di trovare la nicchia
“Mentre Misia cresceva – aggiunge Elena – mi sono resa conto che non volevo parlare solo di femminismo in senso stretto, ma di femminismo intersezionale, di giustizia sociale, di razzismo, gender identity e inclusione”.
Si è evoluta la definizione stessa di “al femminile” da cui il progetto era partito. “Mi sono domandata che cosa significasse parlare di poesia e artigianato al femminile nel 2020”, racconta Elena, “e sono convinta che questo aspetto dovesse essere solo parte dell’identità del brand. Ho fatto tabula rasa sull’account Instagram e ho iniziato a raccontarmi di più, prendendo posizione su determinate questioni, cercando di essere il più autentica possibile e dando un volto e una voce a Misia”. Questo aspetto, ricordato spesso quando si parla di tips per migliorare la propria comunicazione su Instagram, ha fatto la differenza per Misia, permettendo ad Elena di far crescere la community, individuare la sua nicchia e creare relazioni che si trasformano anche in progetti offline.
“Non che trovare la nicchia sia stato facile”, sorride Elena che ci racconta come la sfida sia stata farsi ascoltare sia da chi legge poesia, sia da chi realizza o acquista creazioni artigianali. Misia è diventato uno spazio dove questi due pubblici si possono incontrare e scoprire qualcosa di nuovo. “Sono rimasta fedele a questa duplicità, parlando di poesia femminile e di artigianato. Nelle stories leggo i componimenti poetici, ma condivido anche il dietro le quinte del lavoro artigianale, mentre nel feed alterno contenuti divulgativi e educativi con immagini che rappresentano il lavoro artigianale di Misia e i prodotti che realizzo”.
Passato e futuro insieme: voce alle poetesse emergenti
Un altro aspetto che ha caratterizzato lo sviluppo di Misia è l’attenzione dedicata a tutte le voci di donne che si sono espresse e si esprimono nella poesia. “Ho deciso di approfondire la poesia di autrici del passato e dare sempre più visibilità a poetesse emergenti, molte delle quali si raccontano proprio su Instagram!”. In questo modo sono nate reti, relazioni, momenti di scambio che hanno portato anche ad un’evoluzione di Misia che parte dalle poesie scritte da Elena stessa, ma non si ferma qui.
“Quale miglior modo di scoprire cosa significa ‘al femminile’ oggi, che dare voce a poetesse contemporanee e ascoltare che cosa hanno da dire? Mettere loro sotto ai riflettori e rendere il progetto ancora più aperto ed inclusivo“. Sono state presentate nel mese di giugno le prime “Flash sales”: collaborazioni che permettono di acquistare i braccialetti di Misia abbinati a poesie selezionate di poetesse emergenti italiane, anch’esse attive online. In particolare, quelle coinvolte fino ad ora sono Sara Pirri @lelunedisarah, Irene Moccia @ritenzione_lirica, Maura Temite @00maura00, Valentina Cottini @seiquecanto, Letizia Barbatelli @fisiologiapoetica.
“Sono collaborazioni nate come qualcosa di naturale e ci tengo a sottolineare che esse non aiutano il mio progetto, sono il mio progetto. Misia è un luogo dove viene celebrata la creatività al femminile, non esisterebbe se non ci fossero al suo interno le voci di poetesse italiane ed internazionali, emergenti e non, che rendono Misia ciò che è. L’obiettivo resta diffondere e celebrare i versi, e le collaborazioni sono la naturale conseguenza dell’identità del progetto stesso che non può prescindere dalle collaborazioni”. Un progetto che, attraverso la comunicazione, unisce mondi – quello dell’artigianato e della poesia – ma anche persone. Un esempio virtuoso da cui attingere spunti ed informazioni interessanti.
In bocca al lupo ad Elena, continueremo a seguirti!